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Genitori fuorisede a Milano: “1300 al mese per centri estivi chiusi ad agosto quando lavoriamo. Chi sta con i figli?”

La testimonianza di Rachele B., dipendente statale a Milano e madre di due figli piccoli. “Io non ho ferie ad agosto, e mio marito solo due settimane. Cosa faranno i bambini a Milano per il resto del tempo, visto che è tutto chiuso?”
A cura di Francesca Del Boca
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La nostra redazione riceve ogni giorno testimonianze di genitori, lavoratori alle prese con le difficoltà di conciliare professionalità, vita privata e familiare con i profondi cambiamenti della società contemporanea. Se anche tu vuoi raccontare la tua storia a Fanpage.it questo è lo spazio per te. 

"I centri estivi a Milano sono costosi, sì. E in più coprono solo il periodo dalla fine della scuole fino all'ultima settimana di luglio, se va bene. Ad agosto? È tutto chiuso. Ma chi non può andare in vacanza in quel periodo come fa?". È la testimonianza di Rachele B., dipendente statale a Milano e madre di due figli in età scolare, rispettivamente di 8 e 4 anni.

La donna, 37 anni, vive con il marito all'interno del Municipio 8. I due, originari dell'entroterra pugliese, si sono trasferiti 13 anni fa nel capoluogo lombardo. "Abbiamo scelto tempo fa di mettere su famiglia a Milano. Ma gestire i bimbi d'estate è un dramma, visto che nonni e parenti sono lontani e non abbiamo nessun aiuto familiare su cui poter contare. È tutto sulle nostre spalle". Una situazione comune a tantissimi cittadini, come da tradizione meneghina emigrati al Nord per studio e per lavoro: ogni anno, in città, circa 11mila stranieri e 14mila italiani da altre regioni si trasferiscono infatti sotto la Madonnina.

"Quando finisce la scuola, ci dividiamo tra vari centri estivi. Mio figlio maggiore, ad esempio, frequenta quello della polisportiva in cui, durante l'anno, segue un corso di basket: spendo 170 euro a settimana a bimbo, con un piccolo sconto per la presenza del secondo figlio". Che, dalla fine della scuola (sabato 7 giugno) alla prima settimana di luglio, significa oltre 1300 euro in un solo mese. Praticamente uno stipendio intero.

I centri estivi comunali? "C'è quello della scuola, che però prevede meno attività in strutture spesso inadeguate e comunque costa uguale al campus privato della polisportiva. Senza contare che è molto difficile accedere: c'è una graduatoria, ma molti restano comunque fuori". Per un nucleo familiare che presenta una certificazione Isee sui 30mila euro, ad esempio, la tariffa per il primo figlio si aggira intorno ai 155 euro a settimana. Per far fronte all'emergenza estate, quando i genitori sono al lavoro e i bimbi alle prese con tre mesi di tempo libero, ci sono poi anche gli oratori di quartiere, che propongono gite, giochi e attività all'aperto al costo di circa 70/80 euro a settimana. Ma il più delle volte, vista l'enorme mole di richieste, le realtà del territorio tendono a rivolgersi solo a chi frequenta abitualmente la parrocchia.

Un altro tema è quello degli orari dei centri estivi, che tendenzialmente interrompono le attività tra le 16 e le 16.30 del pomeriggio (con alcune eccezioni, naturalmente a pagamento). Un orario non più compatibile con i ritmi della vita moderna. Il cui peso, il più delle volte, impatta sulla parte femminile della famiglia, obbligata a scendere a compromessi sul lavoro con tutte le ripercussioni negative del caso: professionali, personali, economiche. "Io faccio parte del personale amministrativo ATA, finisco alle 15. Un lavoro che ho trovato da poco: soprattutto dopo la nascita del secondo figlio non riuscivo più a sostenere i costi di babysitter e la gestione della famiglia, ho lasciato perdere. Ma prima era impossibile. Come è impossibile per molti genitori che conosco, che fanno il classico orario d'ufficio fino alle 18″. Così, ad andare a prendere i bimbi sono i nonni, per chi li ha a disposizione, o le babysitter. Alcuni centri, se previsto, offrono anche servizi di post campus a pagamento, che significa comunque altri costi in più oltre al campus. Che non sono in media proprio economici, se paragonati alle altre grandi realtà italiane (a Napoli, ad esempio, sono in media la metà di Milano, che sul tema si conferma la metropoli più costosa d'Italia con 227 euro a settimana per figlio contro i 123 della città partenopea).

Ma la vera questione è un'altra. Ovvero che non sempre in ufficio, o in generale nelle realtà lavorative senza chiusure aziendali, si trova un accordo per le tanto ambite ferie ad agosto. "Mentre le segreterie non chiudono mai, le attività dei campus si fermano tra metà e fine luglio. E chi non può andare in vacanza ad agosto cosa fa? Nel mio caso ci spartiamo i turni per le ferie con i colleghi e naturalmente quel periodo è oro colato, tutti i genitori lo vogliono. Ma visto che sono l'ultima arrivata, agosto per ora non mi spettaC'è mio marito, che però ha solo due settimane di stop in quel periodo. E le altre due settimane di agosto? Che fanno i bambini a Milano, con tutto chiuso? Non possiamo neanche mandarli dai nonni in Puglia, sono ormai molto anziani, con tanti problemi di salute. Non possono stare tutto il giorno, da soli, dietro a due bambini piccoli". 

La soluzione, invocata da famiglie e comuni, è forse quella di rivedere il calendario scolastico? "Chi sostiene questo non conosce il mondo della scuola: già a maggio i bambini non ce la fanno più", sono sempre le parole di Rachele. "Dicono: in Germania, in Inghilterra le scuole in estate stanno chiuse solo poche settimane. Ma qui non siamo in Europa. In Italia le strutture non sono adeguate, le classi sono pollai e a volte non ci sono nemmeno i ventilatori, lato docenti non ne parliamo nemmeno. Senza contare che i piccoli hanno bisogno anche di svago, la didattica è un'altra cosa. La scuola non può essere solo un parcheggio". E quindi? "Ci vorrebbero centri adeguati, edifici all'altezza con spazi all'aperto e aria condizionata, personale preparato. Lo Stato non ha le risorse? Ci si appoggi anche al privato, allora. I centri estivi facciano i turni, siano aperti anche ad agosto per chi è costretto a rimanere in città. Non tutti possiamo fare ferie di due mesi o fine settimana nella casa al mare".

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