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Fa una visita privata in ospedale ma l’orario sulla ricevuta è falso: avviata un’indagine dopo il servizio di Fanpage

Visite registrate a orari falsi in ospedali convenzionati con il Sistema sanitario nazionale: “Un’anomalia che non ci spieghiamo – commenta a Fanpage.it la direzione sanitaria -, abbiamo avviato un’indagine per capirne i motivi, ma non sottraiamo tempo e risorse al pubblico”.
A cura di Chiara Daffini
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Un cittadino milanese si sottopone a una visita chirurgica alla mano all'ospedale San Giuseppe, struttura privata accreditata in centro città, afferente al gruppo MultiMedica. Durante la visita, fissata alle 15:20 del 22 aprile, gli viene consigliato un tutore su misura, che gli viene applicato subito dopo, in libera professione, cioè intorno alle 16. Al momento di pagare, però, il paziente scopre che l'orario della messa del tutore viene refertato come se fosse avvenuta alle 20:10.

Da questa segnalazione arrivata a Fanpage.it, parte il nostro servizio, che ci ha confermato, entrando sotto copertura in ospedale, l'anomalia nella registrazione degli orari delle visite. Per avere ulteriori chiarimenti, ci siamo rivolti direttamente alla direzione sanitaria aziendale di MultiMedica, che fa capo alla dottoressa Carmen Sommese.

"Questa cosa – commenta a Fanpage.it – mi è apparsa non strana, oltre che strana: stiamo facendo degli approfondimenti interni per capire come sia possibile una cosa del genere, perché non sono indicazioni aziendali, vogliamo sapere come mai il personale si sia comportato in quel modo".

Un punto, però, sembra essere ben chiaro per Sommese: "Il danno semmai è nei confronti dell'azienda, perché per noi il sistema sanitario è un filone e questo è un altro filone, non ci guadagniamo nulla e non ha niente a che vedere con le liste d'attesa. Mi sento di dire al 100 per cento che non abbiamo fatto alcun danno al sistema sanitario nazionale".

Facciamo però notare alla dottoressa che l'impiegato allo sportello solvenze, che non era lo stesso a cui era stata sottoposta la pratica nel giorno della visita, ci ha detto senza esitazioni che "la fisioterapista non poteva svolgere la libera professione nell'orario in cui ha invece messo il tutore in solvenza" e che "è la prassi":  "Le domande che vengono fatte a tutti i livelli dagli utenti – precisa Sommese – sono veramente le più stravaganti, talvolta si danno delle risposte purtroppo molto generiche e senza capire neanche cosa si sta dicendo".

"Noi come struttura – conclude – eroghiamo un servizio ai pazienti, ci interessa essere dentro i limiti della norma, rispettare i giusti spazi per il sistema sanitario nazionale, perché siamo una struttura accreditata e abbiamo dei principi di osservare. Mi viene da dire che per fortuna questo fatto è stato portato in luce, così potremo chiarirlo quanto prima".

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