Esselunga revoca la cassa integrazione per i fattorini, ma la protesta continua: “Non facciamo consegne al piano”

Stanno riprendendo a lavorare i driver di Brivio & Viganò, Cap Delivery e Deliverit, aziende appaltatrici di Esselunga, dopo che dal 18 aprile i lavoratori hanno deciso di scioperare per ottenere migliori condizioni di lavoro. Tra le richieste rivolte dai dipendenti alle tre aziende, come ricorda Filt Cgi, ci sono "un’indennità giornaliera di 10 euro per il trasporto al piano della spesa e un indennizzo di 13 euro per le trasferte giornaliere che comportano le consegne fuori dall’usuale zona di lavoro assegnata ai driver". La protesta aveva determinato la sospensione del servizio di consegna a domicilio "Spesa a casa" di Esselunga.
Sembra ora che tra le aziende e i sindacati si sia aperta una finestra di dialogo e oggi alcuni dipendenti del centro di smistamento di viale Dione Cassio sono stati richiamati al lavoro da Esselunga con la revoca della cassa integrazione, una misura decisa dal colosso degli alimentari in risposta allo sciopero delle ditte appaltatrici. É stato infatti indetto per martedì 6 maggio un tavolo di negoziazione a cui parteciperà una delegazione di Filt Cgil e i rappresentanti delle tre aziende di logistica responsabili dell’appalto. La revoca della cassa integrazione da parte del supermercato ha anche convinto i sindacati a smantellare la protesta che da diversi giorni è attiva davanti alla sede di Pioltello.
Nel frattempo i corrieri tornati al lavoro hanno annunciato di volersi attenere strettamente alle condizioni contrattuali,non effettuando consegne al piano se non per i clienti fragili. La protesta dei dipendenti delle aziende appaltatrici, che ha riguardato i depositi di Settimo milanese, Dione Cassio, Varedo e Lallio, continuerà quindi almeno fino a martedi 6 maggio, quando le parti si incontreranno di nuovo.