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Espulso il presidente di un’associazione culturale islamica: insultava e minacciava i residenti

Il presidente di un’associazione culturale islamica è stato espulso dall’Italia e sarà rimpatriato in Bangladesh. Minaccia e insultava i residenti di Dergano, quartiere in cui aveva fondato una moschea abusiva.
A cura di Matilde Peretto
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Il presidente di un'associazione culturale islamica con sede a Dergano, zona nord di Milano, è stato espulso dall'Italia. Si tratta del 50enne bengalese Ahmed Kabir, gestore di una moschea abusiva. Il provvedimento di espulsione emesso dal Ministero dell'Interno è stato eseguito per motivi di ordine e di sicurezza pubblica. L'uomo è stato imbarcato nelle scorse ore dalla Digos della Questura di Milano su un volo: sarà rimpatriato in Bangladesh.

Chi era l'"imam" di Dergano

Aveva costruito la sua moschea in via Zambelli a Dergano, proprio accanto all'associazione. Il centro religioso era stato creato abusivamente in un ex laboratorio. L'uomo viene descritto come aggressivo e minaccioso: era noto nel quartiere per il suo carattere irascibile e per le minacce nei confronti dei residenti, soprattuto verso coloro che chiedevano conto della sua attività nella "moschea".

Era noto alle forze dell'ordine e su di lui era stato emesso un avviso orale da parte della Questura di Milano. Stando a quanto riferito dagli agenti: "Aveva precedenti penali e di polizia indicativi di una non trascurabile pericolosità sociale, in particolare nei confronti di persone di sesso femminile".

Le minacce e gli insulti

Era noto anche il televisione. Nell'ottobre 2023 era stato intervistato dalla trasmissione "Dritto e rovescio" in onda su Rete 4. La giornalista coinvolta aveva raccontato del clima di paura in cui vivevano i residenti del quartiere.

Minacce, insulti e il segno di tagliare la gola. Anche la giornalista di Mediaset era stata insultata. Per questi motivi era noto alle forze dell'ordine e già segnalato, soprattutto per episodi che vedevano le donne vittime di maltrattamenti.

Ora l'uomo sarà rimpatriato in Bangladesh, suo paese d'origine. A renderlo possibile sono state la Digos con la stretta collaborazione dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Milano che negli ultimi mesi hanno intensificato l'attività di monitoraggio del fenomeno del radicalismo di matrice religiosa in seguito all'attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre.

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