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Elisa Conzadori travolta e uccisa da un treno al passaggio a livello, Rfi condannata a risarcire la famiglia

Elisa Conzadori era stata travolta e uccisa da un treno al passaggio a livello di Maleo (Lodi) il 15 agosto 2020. Il procedimento penale è stato archiviato nel 2023, ma ora il Tribunale Civile ha condannato Rfi a risarcire i parenti della 34enne.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Tribunale Civile di Lodi ha condannato la Rete ferroviaria italiana (Rfi) a risarcire i familiari di Elisa Conzadori. La giudice Ada Capello, nelle sue 26 pagine di motivazioni della sentenza, ha indicato l'azienda come unica responsabile della morte della 34enne di Pizzighettone (in provincia di Cremona), che a Ferragosto del 2020 fu travolta da un treno mentre con l'auto attraversava il attraversava il passaggio a livello di Maleo (in provincia di Lodi) "con la semibarriera alzata in assenza di segnali acustici o luminosi accesi". Dal punto di vista penale, il procedimento era stato archiviato nel 2023.

L'incidente si era verificato poco dopo le 11 del 15 agosto 2020. Conzadori aveva terminato il turno di lavoro al supermercato Famila di Codogno e, con la sua Citroen C1 rossa, stava tornando verso casa. Arrivata al passaggio a livello di Maleo, la 34enne era stata travolta e uccisa. Per la giudice Capello, è "provato che Elisa Conzadori attraversasse i binari con la semibarriera alzata in assenza di segnali acustici o luminosi accesi".

Nel procedimento civile sono state acquisite le conclusioni delle consulenze tecniche disposte nell’indagine della Procura, sulle quali poi si è basata la richiesta di archiviazione accolta dal gip. Sono state raccolte anche le testimonianze delle otto persone ascoltate dagli inquirenti, in particolare un uomo che aveva "riferito con assoluta certezza che la sbarra dal senso di marcia di Elisa era completamente alzata allorquando la vittima è transitata con la vettura" e un altro ancora che, "richiamato dal botto", ha confermato la stessa versione aggiungendo che la sbarra "dell’opposto senso di marcia completamente abbassata".

La sentenza del procedimento civile ha, quindi, attribuito "l'esclusiva responsabilità" di quanto accaduto a Rfi, mentre ha ritenuto "irrilevante l’archiviazione del procedimento penale, perché il decreto di archiviazione pronunciata dal gip non produce effetti vincolanti". Poiché l'azienda non avrebbe provato l'ipotesi del "caso fortuito", è stata condannata a risarcire il compagno di Conzadori, i genitori e la sorella, assistiti dagli avvocati Alberto Gnocchi, Fabio Sbravati e Marco Impelluso.

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