video suggerito
video suggerito
Disastro ferroviario a Pioltello, nel Milanese

Disastro di Pioltello, assolti Rfi e l’ex ad: “Gestione corretta, il manutentore ha sottovalutato i rischi”

Solo l’ex capo dell’Unità manutentiva Marco Albanesi è stato condannato in primo grado per il disastro di Pioltello del 2018 che portò alla morte di 3 persone. Secondo i giudici del Tribunale di Milano, Rfi, l’ex ad e gli altri manager imputati non potevano conoscere la “inadeguatezza della manutenzione”.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Lo scorso 25 febbraio il Tribunale di Milano ha assolto, in primo grado, otto dei nove imputati per il disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018, che causò tre morti e oltre cento feriti. Come riportato dai giudici della Quinta sezione panale (Canevini-Messina-Papagno) nelle quasi 340 pagine di motivazioni, il solo condannato è l'ex responsabile dell'Unità manutentiva per "colposa sottovalutazione del rischio", ma il processo non ha comunque "consentito di accertare, al di là di ogni dubbio ragionevole, le ipotizzate carenze nel sistema di gestione della sicurezza ferroviaria imputate" all'amministratore delegato "alla luce del suo ruolo e delle sue prerogative all'interno di Rfi".

Per i giudici, i manager non potevano conoscere le condizioni del giunto

Durante il procedimento giudiziario è stata ricostruita la dinamica dell'incidente che, secondo i giudici, è "incontestata" e "riconducibile esclusivamente alla rottura" del giunto "ammalorato" nel cosiddetto "punto zero". Per i togati, la sua "difettosità era stata tempestivamente rilevata dagli operatori della manutenzione" e già solo questo aspetto "comporta l'irrilevanza di tutte le contestazioni addebitate a Gentile" in quanto amministratore delegato.

Secondo i giudici, infatti, l'ex ad Maurizio Gentile e gli altri manager imputati non potevano sapere di quel giunto in pessime condizioni e non ci sono prove che da parte loro ci siano state "condotte commissive o omissive" per gli "effettivi flussi informativi" di cui disponevano e sulla "inadeguatezza della manutenzione". L'unica "colposa sottovalutazione del rischio" sarebbe stata quella di Marco Albanesi, l'ec capo dell'Unità manutentiva e l'unico condannato in primo grado, a 5 anni e 3 mesi.

La tesi della Procura

I pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti, insieme all'aggiunta Tiziana Siciliano, avevano chiesto in primo grado altre cinque condanne. Tra queste, quella di Gentile e della stessa Rfi, con pene fino a 8 anni e 4 mesi. Nella loro sentenza i giudici parlano in generale della "adeguatezza, in concreto del modello di gestione attuato in Rfi all'epoca dei fatti", ma secondo la Procura le politiche sulla "manutenzione" che hanno portato poi alla rottura del giunto e all'incidente "sono scelte riconducibili alla cosiddetta Alta Direzione della società, attribuibili direttamente ai suoi vertici". Si attende la decisione su un eventuale ricorso in Appello.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views