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Cosa rischia Josep Martinez, il secondo portiere dell’Inter indagato per omicidio stradale

Questa mattina a Fenegrò (Como) Josep Martinez ha investito e ucciso un anziano di 81 anni mentre si recava agli allenamenti al centro sportivo di Appiano Gentile: il secondo portiere dell’Inter è ora indagato per omicidio stradale. Cosa succede ora, e che ripercussioni potrebbe avere la sua carriera sportiva?
Intervista a Paolo Di Fresco
Avvocato penalista del Foro di Milano
A cura di Francesca Del Boca
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Si stava recando all'allenamento prima della partita contro la Fiorentina in programma domani sera a San Siro. Il tragitto che porta al quartier generale nerazzurro di Appiano Gentile però è finito in tragedia per Josep Martinez, secondo portiere dell'Inter che intorno alle 9.45 di oggi martedì 28 ottobre sulla provinciale di Fenegrò (Como) ha investito e ucciso Paolo Saibene, ex operaio 81enne a bordo di una carrozzina elettrica a quattro ruote. Secondo le prime ricostruzioni l'anziano, che viaggiava sulla pista ciclabile (disegnata con una striscia gialla a terra e non delimitata da un cordolo), avrebbe scartato all'improvviso e invaso la corsia delle auto, con l'intento di attraversare la strada o forse per un malore.

E così, nonostante l'intervento dei soccorsi, compresi elicottero, ambulanza e carabinieri, per l'uomo è stato constatato il decesso sul posto. Mentre il calciatore spagnolo, riserva di Sommer dal 2024, non ha riportato ferite e non ha avuto bisogno di essere ospedalizzato: rimasto sul posto e trovato sotto shock, è stato subito sottoposto agli accertamenti di rito come alcoltest ed esami tossicologici, mentre resta ancora tutta da accertare la velocità effettiva del suv nel momento dell'incidente. Ma cosa potrebbe rischiare il 27enne, ora indagato per omicidio stradale? E che ripercussioni potrà avere questa vicenda sulla sua promettente carriera sportiva?

Paolo Di Fresco, avvocato penalista del Foro di Milano
Paolo Di Fresco, avvocato penalista del Foro di Milano

Cosa succede adesso? 

Gli inquirenti hanno deciso di contestare al calciatore il reato di omicidio stradale previsto dall’art. 589 bis c.p. che punisce chiunque, violando le norme che disciplinano la circolazione stradale, provochi per colpa la morte di una persona. In concreto, sarà necessario accertare a che velocità viaggiasse l’auto di Martinez e se la vittima abbia tenuto, come sembrerebbe dalle prime ricostruzioni, un comportamento imprevedibile. Di regola, chi guida è responsabile anche delle imprudenze altrui purché le stesse siano prevedibili e, pertanto, evitabili.

Se venisse davvero accertata la dinamica del malore dell'anziano (che dalla ciclabile a bordo strada avrebbe appunto improvvisamente invaso la corsia delle auto proprio al passaggio del calciatore) Martinez godrebbe di uno sconto di pena?

In caso di concorso di colpa, la pena prevista – la reclusione da due a sette anni – potrebbe essere ridotta fino alla metà Tuttavia, Martinez non sarebbe colpevole nel caso in cui si accertasse l’assoluta imprevedibilità ed eccezionalità della manovra della vittima e, in ogni caso, che la velocità della sua auto fosse non solo conforme ai limiti di velocità ma anche adeguata alla visibilità, alle condizioni atmosferiche o alla presenza di altri veicoli lungo la strada.

Quali potrebbero essere le aggravanti, invece?

Il codice penale prevede una pena più severa per chi si metta alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Non mi sembra che nel caso specifico possano configurarsi simili aggravanti. Piuttosto, torno a ripetermi, andrà verificata la velocità di marcia dell’autovettura: l’art. 589 bis c.p., infatti, punisce con la reclusione dai cinque ai dieci anni il conducente che provochi la morte di una persona avendo superato di almeno 50 Km/h il limite di velocità previsto sulla strada extraurbana.

Martinez rischia quindi il carcere? Potrebbe inoltre avere limitazioni nella sua carriera sportiva, se condannato?

Rischierebbe il carcere se fosse condannato a una pena superiore ai 4 anni di reclusione. Se la pena fosse inferiore ai 4 anni potrebbe ottenere l’affidamento in prova. Se, infine, fosse inferiore a 2 anni, potrebbe essergli riconosciuta la sospensione condizionale. Parlare della pena e quindi di eventuali conseguenze sulla sua attività di calciatore mi pare, però, prematuro: prima andrà ricostruita la dinamica dei fatti per capire se vi sia o meno una responsabilità penale.

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