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Covid 19

Cosa prevede il piano regionale della Lombardia per il vaccino anti Covid

L’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha presentato in aula al Pirellone il piano per l’arrivo dei vaccini contro il Covid-19. Con la prima fornitura saranno vaccinate circa 260mila persone tra sanitari e ospiti delle Rsa. In seguito ci sarà una campagna di larga scala, anche attraverso drive-through. Per la conservazione saranno acquistati 90 freezer.
A cura di Simone Gorla
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Un target individuato in circa 260mila persone per le prime dosi di vaccino tra sanitari del pubblico e del privato e ospiti delle Rsa. Distribuzione nelle sedi principali delle aziende sanitarie e Ircss pubblici. Somministrazione drive-through per il resto delle popolazione con l'arrivo di ulteriori dosi. Novanta freezer per la conservazione. È il piano di Regione Lombardia per l'arrivo dei vaccini contro il Covid-19, previsto per i primi mesi del prossimo anno, riferito oggi in Consiglio Regionale dall'assessore al Welfare Giulio Gallera.

Un gruppo di lavoro per la preparazione del piano

Gallera ha spiegato che all'interno della direzione generale Welfare è stato costituito un gruppo di lavoro per elaborare il piano e rispondere alle richieste arrivate dal commissario per l'emergenza sanitaria Domenico Arcuri e definire gli aspetti organizzativi e operativi per l'arrivo e la distribuzione delle dosi. "Superata la prima fase in corso, l’elaborazione riguarda l’allargamento delle categorie prioritarie per poi arrivare alla popolazione, in relazione alla disponibilità effettiva dei prodotti", ha detto l'assessore.

Distribuzione nelle Asst e Ircss pubblici

La prima ipotesi formulata prevede la distribuzione nelle sedi principali delle ASST (27) e gli IRCCS pubblici, "a cui eventualmente aggiungere qualche presidio per una migliore copertura territoriale, e nelle strutture private accreditate. Attraverso le Asst verrà assicurata la messa a disposizione o la somministrazione alle Rsa", ha spiegato Gallera.

Popolazione target individuata pari a circa 260.000 unità

La popolazione target individuata è pari a circa 260.000 unità, composta da operatori sanitari delle strutture pubbliche, delle strutture private accreditate e dal personale e ospiti delle Rsa. "Il numero esatto sarà oggetto di indagine in conseguenza della messa a disposizione delle informazioni sul vaccino. La somministrazione verrà pianificata per fasi in ogni struttura, così da evitare il blocco dell’operatività delle stesse se dovessero manifestarsi effetti collaterali", ha aggiunto.

Con un successivo arrivo di ulteriori dosi, è previsto l’allargamento dell'immunizzazione a categorie di cittadini con una campagna di larga scala, anche attraverso drive-through, a partire dalle persone con un elevato livello di fragilità. Per questo l'assessore ha detto di ritenere necessario "un accordo per il coinvolgimento dei medici di base se si dovesse disporre di grandi quantità".

Le procedure di controllo, conservazione e somministrazione

"In attesa di eventuale documentazione messa a disposizione dal produttore e dalla struttura commissariale, sono state elaborate schede informative e procedure per la gestione del vaccino", ha informato Gallera. In base a queste informazioni, "una volta validate le strutture destinatarie si provvederà alla formazione del personale coinvolto per il ricevimento, la registrazione e conservazione, la gestione e la somministrazione".

Gara da 90 freezer per la conservazione

Per la conservazione delle dosi, a -75°C (+/- 15°C), è stata indetta una gara per l'acquisto di 90 freezer. "In aggiunta a questa sono in definizione i fabbisogni di mezzi e infrastrutture aggiuntive per una piena operatività delle strutture di distribuzione e somministrazione".

"In linea con le attività in programmazione appare inoltre fondamentale predisporre una gestione centralizzata dei sistemi e delle procedure che hanno a che fare con tutta la gestione della pianificazione della prenotazione, l’Anagrafe vaccinale, il consenso informato, la sorveglianza eventi avversi – ha concluso Gallera – soprattutto in relazione alla numerosità dei vaccini e delle differenze oggi previste (conservazioni, modalità di somministrazione, previsione o meno di un richiamo)"

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