Cormano, gelataio costretto a consegnare 3.500 euro e gioielli per pagare il pizzo: tre arresti

Lasciava la cifra richiesta e alcuni oggetti in oro dentro una busta, poi la metteva sul bancone e i suoi aguzzini provvedevano a ritirarla: sono queste le immagini riprese dalle telecamere nascoste dai carabinieri all'interno di una gelateria di Cormano, in provincia di Milano. Grazie a queste immagini i militari hanno arrestato tre persone accusate di estorsione, tentata estorsione e rapina, tutte aggravate dal metodo mafioso ai danni del gestore del negozio.
La vittima costretta a consegnare 25mila euro
Le indagini dei carabinieri sono partite a maggio. Ricevuta la notizia di alcuni possibili episodi estorsivi compiuti a Cormano, i militari hanno subito avviato i controlli. A metà mese hanno notato i tre arrestati, già noti alle forze dell'ordine e con precedenti penali, aggirarsi costantemente vicino a un bar. Dalle immagini delle telecamere hanno visto la vittima, il titolare del pubblico esercizio, consegnare all'interno del locale 3.500 euro in contanti e anche dei monili in oro ai tre soggetti: come appurato in seguito si trattava di una "rata" per raggiungere la cifra richiesta di 25mila euro complessivi.
Gli arrestati vicini a un clan della ‘ndrangheta
I tre arrestati, residenti tra Milano e Rho e condotti nel carcere di Opera, sarebbero legati al clan ‘ndranghetista Flachi che agirebbe sia nella zona nord di Milano che in alcuni comuni limitrofi. Il gruppo, dedito alla raccolta del pizzo e forte dell'alleanza con la ‘ndrina Trovato originaria di Marcedusa in provincia di Catanzaro, utilizzerebbe con le sue vittime alcune forme di intimidazioni tipiche delle associazioni mafiose. L'operazione, resa possibile anche grazie alla collaborazione del gestore del locale, ha permesso così di bloccare l'attività estorsiva del gruppo sul territorio.