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Condannato per violenze in famiglia, non va subito in carcere e continua a perseguitare moglie e figlie

Non aveva smesso di perseguitare la moglie e la figlia nonostante fosse già stato condannato per maltrattamenti e violenza sessuale e aspettasse l’esecuzione della pena. Un uomo di 40 anni è stato arrestato dalla Polizia.
A cura di Fabio Pellaco
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Immagine di repertorio
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Un uomo di 40 anni è stato arrestato il 18 ottobre dalla Squadra Mobile di Cremona con l'accusa di atti persecutori nei confronti della moglie e delle loro figlie minorenni. A giugno aveva già subito una condanna a otto anni e sei mesi di carcere per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, ma negli ultimi mesi ha comunque cercato di mettersi in contatto con la donna e le bambine. Era arrivato perfino a minacciare di dare fuoco alla città.

Era già stato condannato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale

La prima indagine era partita nei primi mesi del 2022 quando la donna si è presentata in Questura a Cremona per sporgere denuncia. Aveva raccontato di subire da anni vessazioni e maltrattementi da parte del marito 40enne, un cittadino albanese.

Il timore per la sua incolumità fisica aveva portato la moglie ad allontanarsi dalla loro casa: era troppa la paura per le minacce e le violenze subite. Le ricostruzioni compiute dagli inquirenti hanno permesso di individuare le condotte dell'uomo. Era solito picchiare la moglie impedendole poi di recarsi al pronto soccorso per essere curata.

Inoltre, il 40enne la controllava in modo ossessivo: era arrivato a nasconderle le chiavi di casa, il telefono cellulare e i documenti personali, fino a impedirle di vedere qualsiasi persona e perfino di recarsi al lavoro. Anche in presenza delle figlie, entrambe minorenni, la donna veniva sopraffatta fisicamente e psicologicamente, costringendola ad avere ripetuti rapporti sessuali nonostante lei si opponesse con forza.

Cercava ossessivamente di mettersi in contatto con la moglie e le figlie

Il 20 giugno era arrivata la sentenza di condanna a otto anni e sei mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. In attesa degli altri gradi di giudizio, l'uomo aveva provato comunque a mettersi in contatto con la donna, cercandola in modo ossessivo da alcuni parenti. Aveva anche minacciato gli ex insegnanti delle figlie che, a suo parere, gli avrebbero impedito di vederle. Tra le tante minacce avrebbe detto che "la città di Cremona si sarebbe ricordata di lui dal momento che avrebbe bruciato tutto".

La Procura di Cremona ha così aperto un nuovo fascicolo a carico del 40enne. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno impiegato due giorni per rintracciare l'uomo. Il giudice per le indagini di preliminari ha poi deciso per l'arresto, con l'accusa di atti persecutori, e la reclusione in carcere.

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