Chi era Angelo Spreafico, l’uomo trovato mummificato dopo tre anni nella casa condivisa con il fratello

Si chiamava Angelo Spreafico il 62enne morto da più di tre anni il cui corpo mummificato è stato rinvenuto nella casa che condivideva con il fratello che avrebbe conservato il cadavere per tutto questo tempo. Spreafico era un ex operaio. Dopo la pandemia, durante la quale aveva perso il lavoro, si era isolato, chiudendosi nel suo appartamento in via Sant'Alessandro a Galbiate (Lecco) senza voler più uscire. Da allora di lui non si avevano più avute notizie.
Il ritrovamento del cadavere di Angelo Spreafico
L'allarme è stato lanciato da alcuni vicini di casa, preoccupati non avevendo più notizie del 62enne da diverso tempo. Così, durante una visita al fratello di Spreafico, la polizia locale e i servizi sociali di Galbiate hanno trovato il corpo del 62enne mummificato nel letto. Immediatamente dopo il ritrovamento, l’uomo è stato trasferito in una struttura protetta dove sarà ascoltato dagli investigatori ai quali dovrà chiarire perché non abbia avvisato nessuno e soprattutto perché abbia scelto di continuare a vivere nella stessa casa con il cadavere dell'uomo. Nel mentre, sono partite le indagini.
Secondo quanto ricostruito sino a questo momento, i due fratelli, entrambi celibi, vivevano in una palazzina bifamiliare che aveva ingressi separati. In passato Angelo Spreafico aveva lavorato come operaio, ma durante la pandemia si era licenziato e aveva iniziato a rimanere sempre più spesso a casa da solo. Per questo, almeno inizialmente, i vicini non si sarebbero insospettiti più di tanto: erano consapevoli che aveva iniziato a isolarsi e non avevano più di tanto fatto caso alla cosa. Poi, però, i sospetti sono cresciuti e hanno allertato le autorità.
Quando tutte le forze dell'ordine sono entrate nell'appartamento e hanno trovato su un letto il corpo dell'uomo mummificato è stata chiamata anche la scientifica che è giunta sul posto per i rilievi. Da un primo esame, sembrerebbe che Spreafico sia morto per cause naturali e non di morte violenta all'incirca tre anni fa, all'età di 59 anni. Dunque, il fratello avrebbe conservato il cadavere dell'uomo nella propria abitazione per tutto questo tempo senza mai denunciarne il decesso. Per avere conferma di ciò, la Procura ha deciso di disporre l'autopsia sul corpo del 62enne per chiarire i tempi e le cause del decesso.