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Chi è Taulant Toma, il detenuto evaso dal carcere di Opera a Milano: è ancora ricercato

Ancora nessuna notizia di Taulant Toma, il 41enne evaso dal carcere di Opera a Milano. Era già scappato dai carceri di Terni e Parma e anche da un istituto penitenziario del Belgio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Toma Taulant
Toma Taulant

Taulant Toma è alla sua quarta evasione. L'uomo, nato il 9 giugno 1984 in Albania, è scappato all'alba di ieri, domenica 7 dicembre 2025, dal carcere di Opera a Milano. La sua fuga ha fatto il giro delle cronache nazionali soprattutto per la particolarità con cui è avvenuta. Quasi come se fosse il protagonista di una pellicola cinematografica, Toma ha utilizzato corde fatte con lenzuola, avrebbe segato le sbarre e poi utilizzato alcuni pali di scopa uniti tra loro e con un gancio all'estremità. Addirittura, c'è chi parla di una dieta che l'uomo avrebbe effettuato nei giorni prima per riuscire a passare tra le grate.

E, in effetti, non è così impensabile considerato che, come è possibile notare dalle immagini che anche Fanpage.it ha potuto visionare, il "buco" creato tra le sbarre è veramente molto piccolo. Per farlo, avrebbe utilizzato alcuni attrezzi portati via probabilmente dall'area lavoro. Approfittando del buio, della carenza di personale data anche dai giorni festivi e dal cambio di guardia; Toma – per cui il fine pena era previsto nel 2048 – sarebbe riuscito a fuggire. Dopo essersi calato con le lenzuola, avrebbe utilizzato i bastoni per scavalcare la cinta muraria. E, poi, forse ci sarebbe stato qualcuno ad aspettarlo. Adesso è ricercato in tutta Italia: sono stati disposti controlli a tappeto. Il rischio è che possa essere già scappato dal territorio nazionale magari per ricongiungersi a qualche gruppo criminale del Nord Europa: il 41enne, che ha una cicatrice sulla guancia destra, avrebbe alcuni legami con la mafia albanese.

Le sbarre segate
Le sbarre segate

Eppure su Toma – in carcere per reati legati alla droga, rapine e armi – pendeva una sorveglianza speciale proprio perché non è la prima volta che l'uomo scappa. Nel 2009 era scappato dall'istituto di massima sorveglianza a Terni. Era stato poi riacciuffato. Nel 2013, poi, le due fughe memorabili. La prima avvenuta il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma. In quell'occasione, era scappato con un connazionale poi ucciso da un gioielliere durante una rapina. Le ricerche erano durate ben quaranta giorni salvo poi scoprire che era detenuto in Belgio, in attesa di estradizione. Nessuno però era stato avvisato e questo aveva creato alcuni dissapori diplomatici. E proprio in Belgio è poi evaso a dicembre 2013.

I pali utilizzati per scavalcare la cinta muraria
I pali utilizzati per scavalcare la cinta muraria

Anche in questo caso, la fuga ricordava quasi un film d'azione. Dopo aver causato un'esplosione, che ha distratto gli agenti della penitenziaria, gli altri detenuti avevano creato una piramide umana permettendogli così di scappare. Poi, all'esterno, ad attenderlo c'era un commando. Per quella fuga, gli era stato dato il soprannome "Il Mago". Un appellativo che, sicuramente, non gli si può negare nemmeno in questo quarto caso. L'allerta è massima. Tutte le forze dell'ordine sono alla ricerca del fuggitivo.

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