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Chi è Alex Baiocco, il 24enne accusato di strage: aveva teso per gioco un filo d’acciaio in viale Toscana

Si chiama Alex Baiocco il 24enne che nella notte del 4 gennaio è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di strage: insieme ad altri due complici, attualmente in fuga, aveva teso “per gioco” ad altezza uomo un grosso cavo d’acciaio tra le corsie di viale Toscana. Oggi l’interrogatorio del gip.
A cura di Francesca Del Boca
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Si chiama Alex Baiocco il 24enne che nella notte del 4 gennaio è stato individuato e arrestato dai Carabinieri con l'accusa di strage: insieme ad altri due complici, attualmente ancora in fuga, aveva teso "per gioco" ad altezza uomo un grosso cavo d'acciaio tra le corsie di viale Toscana a Milano, zona Bocconi, legandolo alle due estremità della strada.

Baiocco è stato interrogato stamattina dal gip Domenico Santoro, che ha convalidato l'arresto: il giovane, individuato poco dopo il fatto e fermato in viale Sabotino, resta nel carcere di San Vittore. "L'abbiamo fatto per gioco, ci annoiavamo", ha già riferito ai militari. "Era solo uno scherzo, una cosa per divertirci". Il 24enne, che vive con il padre in zona Porta Romana e ha già precedenti alle spalle per furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e ricettazione e una segnalazione per consumo di stupefacenti, è stato denunciato anche per attentato alla sicurezza dei trasporti e ricettazione del cavo d'acciaio, probabilmente trafugato in qualche cantiere non ancora individuato dagli inquirenti.

Restano ancora latitanti, invece, gli altri due ragazzi responsabili del folle gioco di una notte da Arancia Meccanica, a cerca di forti emozioni per tappare il buco della noia. Una trappola mortale per automobilisti, ciclisti e motociclisti di passaggio per il viale della circonvallazione. "Stava per decapitare uno che è passato in motorino, per fortuna ha girato prima a destra", le parole di Nicola Ricciardelli, un residente della zona, 26 anni, che per primo si è accorto del cavo e ha dato l'allarme alle forze dell'ordine. "Ridevano, quando una macchina ha preso il cavo hanno detto sghizzazzando: Hai sentito che botto?".

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