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Chef Ruffi e i piatti precotti, con surgelati, dadi e panna: “Apro un ristorante a Milano”

Chef Ruffi è stato definito il peggiore cuoco italiano al mondo: è famoso per utilizzare dadi, precotti e panna nei suoi piatti: il prossimo anno aprirò un ristorante a Milano”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Fonte: instagram
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Chef Ruffi aprirà un ristorante a Milano. È famoso per utilizzare panna, dadi, surgelati e precotti nei suoi piatti tanto da essere definito da molti "il peggior cuoco italiano al mondo". Eppure sui social vanta quasi 500mila follower. Nessuno conosce il suo nome e nemmeno il suo volto: è infatti sempre mascherato.

Intervistato dal quotidiano Il Corriere della Sera, racconta: "Ruffi insegna in modo molto speciale tecniche, ricette e ingredienti che alcuni non sapevano nemmeno che esistessero, anche se li mangiano tutti i giorni. Tipo il glutammato del dado, che adesso guai a mangiarlo". Sostiene di essere "lo chef più famoso d'Italia", ma non del mondo perché "secondo me al di fuori dell'Italia non possono neanche essere chiamati chef".

Spiega di aver imparato a cucinare in giro per il mondo: "Dove ho imparato di più è stato con un maestro in Cina: cucino cinese meglio dei cinesi. Poi, si sa, da piccolo in Italia è normale che nonne e mamme ti trasmettano l’arte della cucina. Noi italiani siamo tutti un po’ cuochi: chi più chi meno una pasta la fa, la carne sa arrostirla, e non ci vuole tanto a fare un pesce".

Afferma di lavorare molto a Dubai, in Arabia Saudita, di viaggiare tra Asia e Inghilterra e di essere "finanziato da uno sceicco, ma più che finanziatore per me è un amico e un collega".

Gli insulti non lo preoccupano, anzi: "Gli haters, quando sei bravo e famoso ci sono, non puoi farci niente. Ma alla fine sono proprio quelli che fanno la fila per una foto, li amo". A lasciare perplessi è la sua volontà di farsi ritrarre con una maschera: "Non ero pronto per essere riconosciuto dappertutto. Si immagina la folla, le urla, gli autografi, i selfie? Quando mi svelerò, e sarà presto, diventerò un volto virale".

Con forza, specifica che i suoi piatti vadano prima assaggiati e poi giudicati: "Alcune tecniche sono diverse da quelle antiche, ma chi ha stabilito che si fa così e non così?".

L'anno prossimo aprirà un ristorante a Milano, al quale seguiranno altri locali: "Sono già cominciati i lavori. Faremo cucina italiana, pizze e piatti cinesi, con musica e spettacoli dal vivo".

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