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Casirate, spruzza in classe lo spray al peperoncino: 25 alunni e insegnanti finiscono dal medico

Una studentessa di una scuola media ha spruzzato all’interno della classe lo spray al peperoncino facendo scattare il panico in aula. In 24, tra studenti e insegnanti, sono finiti dal medico. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per capire le cause del gesto ed eventuali responsabilità.
A cura di Giorgia Venturini
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Ha spruzzato in classe dello spray al peperoncino senza alcun motivo facendo finire dal medico tutti i suoi compagni di classe. Una mattinata da dimenticare in una scuola media di Casirate D'Adda, in provincia di Bergamo: qui un'alunna attorno alle 13.30 avrebbe spruzzato per tutta l'aula lo spray al peperoncino per motivi ancora tutti da accertare. Dopo poco tempo si è scatenato il panico in classe: la bravata della studentessa ha provocato momenti di forte apprensione tanto che la scuola media è stata evacuata e messa in sicurezza.

Sul posto medici e carabinieri

Sul posto sono intervenuti i medici che hanno iniziato a visitare nel cortile della scuola tutti i presenti in classe, 24 in tutto tra alunni e insegnanti. Fortunatamente nessuno sarebbe in gravi condizioni. Nello stesso momento sono arrivati anche i carabinieri che hanno raggiunto l'istituto di viale Rimembranze per carcere di capire quanto sia successo in classe. Per ora, quanto precisato da Bergamo News, si tratterebbe di una bravata: nelle prossime ore si capiranno meglio le motivazioni del gesto. Resta ancora da capire se nei confronti della studentessa verranno presi provvedimenti.

Episodio simile in una scuola media a Milano

Non si tratta del primo caso in Lombardia: nel gennaio dello scorso anno era stata spruzzata della sostanza urticante all'interno della classe terza media dell'istituto Tolstoj di via Zaura, 7 a Milano. L'episodio si è verificato attorno alle ore 11, durante il normale orario di lezione. Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi per la salute degli studenti. Otto ragazzini sono stati visitati sul posto dal personale sanitario dell'azienda regionale emergenza urgenza (Areu), senza che fosse necessario nessun trasporto in ospedale.

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