Brescia, uccide la moglie per “delirio di gelosia” e viene assolto: le motivazioni della sentenza
Sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione per Antonio Gozzini, l'uomo che nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 2019 aveva ucciso la moglie nel sonno a coltellate.
Le motivazioni della sentenza di assoluzione
La Corte d'Assise di Brescia aveva stabilito che al momento del delitto, l'imputato non fosse in grado di intendere e di volere a causa di un vizio di mente per "delirio di gelosia". Nelle motivazioni della sentenza, secondo quanto scritto dal presidente della Corte d'Assise Roberto Spanò, si legge che "vanno tenuti ben distinti il delirio da altre forme di travolgimento della facoltà di discernimento che, non avendo base psicotica, possono e debbono essere controllate attraverso la inibizione della impulsività ed istintualità".
Le due perizie psichiatriche volute da difesa e accusa
Sono state ben due le perizie psichiatriche volute sia dalla difesa che dall'accusa che hanno stabilito come Gozzini sia affetto da una patologia psichiatrica. Nonostante ciò, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna all'ergastolo mentre il giudice ha accolto la richiesta del legale dell'imputato che, in un'intervista successiva alla sentenza, aveva fatto sapere che il suo assistito avrebbe di lì a poco iniziato un percorso di cure per la patologia. La notte tra il 4 e il 5 ottobre del 2019, dopo aver ucciso la moglie, Gozzini tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi. Fu salvato dagli operatori sanitari sopraggiunti che però non poterono fare nulla per la moglie, ormai deceduta. Già allora, si era fatta largo l'ipotesi che l'uomo soffrisse di qualche disturbo causato da un forte stato depressivo.