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Bozza nuovo decreto Covid, cosa cambia in Lombardia: riaprono ristoranti, cinema e teatri

Meno restrizioni e più aperture. La bozza del nuovo decreto Covid, pronta per essere firmata in Consiglio dei ministri, ha confermato tutte le riaperture già annunciate dal presidente del Consiglio Mario Draghi, incluso il ritorno della zona gialla. Se la Lombardia dovesse confermare i miglioramenti a livello epidemiologico, da lunedì 26 aprile potrebbero riaprire bar e ristoranti all’aperto, cinema e teatri. Torna la possibilità di muoversi tra regioni gialle, meno restrizioni per visite a parenti e amici. Ecco tutte le nuove regole.
A cura di Francesco Loiacono
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Meno restrizioni, più aperture. Con la speranza che i contagi non riprendano a galoppare e che non si debba tornare indietro, ma la consapevolezza che, non avendo debellato il virus, un ritorno a regole più rigide potrà sempre essere possibile. In Lombardia si attendono con ansia due passaggi: l'approvazione del nuovo decreto Covid la cui bozza ha confermato le riaperture annunciate in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Mario Draghi e il monitoraggio del prossimo venerdì 23 aprile che potrebbe sancire, come ipotizzato anche dal presidente della regione Attilio Fontana, il passaggio della Lombardia in zona gialla a partire dal prossimo lunedì 26 aprile.

Cosa cambia per spostamenti e visite dal 26 aprile

Ed è proprio da quella data, il 26 aprile, che sarà in vigore il nuovo decreto Covid che dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Con una road map di aperture che fin da subito consentirà di allentare alcune restrizioni. Tornerà innanzitutto la zona gialla, che era stata congelata da un precedente provvedimento governativo a metà marzo. Cambiano le regole per gli spostamenti: tra regioni gialle ci si potrà spostare liberamente mentre per viaggiare in quelle rosse e arancioni e tra le stesse occorrerà la "certificazione verde", cioè un pass per chi è stato vaccinato, ha avuto il Covid o ha effettuato un tampone con esito negativo. Meno restrizioni anche per le visite a parenti e amici: in zona gialla e arancione saranno consentite non più a massimo due persone, ma a quattro, oltre a eventuali minori di 14 anni o disabili a carico. Resterà però, anche nella Lombardia zona gialla, il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

Cosa cambia per le scuole

Sulle scuole in presenza al 100 per cento, anche dopo il pressing delle regioni, sembra essere stato trovato un compromesso. Nelle zone gialle gli studenti delle superiori rientreranno in presenza in una percentuale di almeno il 60 per cento, coi restanti studenti in didattica a distanza. Un modo per non sovraccaricare il trasporto pubblico, la cui capienza resta fissata al 50 per cento della capacità. Per tutte le altre scuole e i nidi la frequenza sarà invece in presenza al 100 per cento.

Riaprono cinema e teatri, tornano il calcetto e gli sport di contatto

Se la Lombardia dovesse passare in zona gialla da lunedì 26 aprile i lombardi potranno tornare ad andare al teatro, al cinema, a giocare a calcetto e agli altri sport di contatto. Per cinema e teatri si seguirà il protocollo voluto dal ministro Franceschini: capienza consentita al 50 per cento, massimo 500 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 spettatori per quelli all'aperto.

Ristoranti e bar: torna il servizio al tavolo, ma solo all'aperto

Novità importante per ristoranti e bar: dal 26 aprile in zona gialla potranno tornare a servire i clienti ai tavoli, ma solo all'aperto. Dall'1 giugno, invece, se la Lombardia sarà ancora in zona gialla i ristoranti e i bar potranno aprire anche al chiuso, ma solo dalle 5 alle 18: ancora niente cene, se non all'aperto.

Le altre aperture previste

La road map prevista dalla bozza del nuovo decreto Covid prevede inoltre la riapertura, sempre in zona gialla, di stadi e palazzetti dello sport dall'1 giugno (con massimo mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso), delle piscine all'aperto a partire dal 15 maggio e delle palestre a partire dall'1 giugno. Dal 15 maggio nelle zone gialle riapriranno, durante i fine settimana, i centri commerciali, e dall'1 luglio si potranno tenere nuovamente fiere e convegni.

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