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Bimbo morì venti minuti dopo il parto gemellare: ginecologa a processo per omicidio colposo

Nel 2021 un neonato è morto venti minuti dopo il parto cesareo gemellare all’ospedale di Cremona. Una ginecologa è a processo per omicidio colposo.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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L'11 gennaio 2021 all'ospedale Maggiore di Cremona, un bimbo è morto venti minuti dopo il parto gemellare cesareo. Una ginecologa è a processo perché accusata di omicidio colposo. Il quotidiano La Provincia di Cremona ha intervistato la madre del piccolo: "Ogni mercoledì vado al cimitero. Mio figlio porta al fratellino gemello un suo giocattolo preferito". Durante l'udienza che si è svolta ieri, mercoledì 3 aprile, la donna ha testimoniato.

Il 9 gennaio è stata ricoverata. Il giorno successivo, è stata sottoposta a un tracciato cardiotocografico: "Emergeva una variabilità di base ridotta e decelerazioni atipiche". A mezzanotte ne è stato eseguito un altro "avente carattere patologico, in quanto emergeva una grave e continua alterazione del battito cardiaco fetale con variabilità assente per più di un'ora e una decelerazione variabile grave atipica con lenta ripresa della frequenza di base a carico di uno dei due feti".

L'11 gennaio è stato effettuato un altro tracciato con un esito sovrapponibile a quello di mezzanotte e con "conseguente successiva e tardiva indicazione del taglio cesareo urgente". La madre è stata poi portata in sala operatoria. L'intervento è stato eseguito alle 8.08 ed è terminato alle 8.20. Il neonato ha avuto un arresto cardiaco ed è morto venti minuti dopo la nascita di "acuta sofferenza fetale inseritasi in una condizione di intrinseca fragilità del feto legata a un ritardo di crescita intrauterino".

"Non volevano dirmelo, aspettavano il mio compagno, ho cominciato a urlare, volevo vederlo. Me lo hanno messo messo in braccio. Era pieno di macchie scure in faccia e sul corpo. Ho pregato per lui, l'ho tenuto in braccio finché non ho visto che gli sanguinava il naso. Mi hanno detto che era morto per cause naturali, io ho insistito per l'autopsia", ha detto la donna.

Per l'accusa, la dottoressa avrebbe "omesso di disporre un monitoraggio più frequente delle condizioni di salute della mamma e dei suoi feti". Inoltre avrebbe omesso "senza alcuna ragione di disporre il cesareo urgente idoneo a evitare la morte del bambino, procedendo, al contrario, alla rivalutazione del quadro clinico".

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