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Attentato contro una villetta con un kalashnikov: arrestato un 47enne noto come “il gorilla”

I carabinieri di Legnano hanno notificato ad un uomo di 47 anni, noto come “Il gorilla”, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di un attentato andato in scena a Robecchetto con Induno, in provincia di Milano, contro l’abitazione di un uomo di 69 anni. Il gorilla, il cui nome vero non è stato rivelato, si trova già in carcere a Busto Arsizio per altri reati quali porto illegale d’armi da fuoco e minaccia.
A cura di Filippo M. Capra
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immagine di repertorio
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I carabinieri di Legnano hanno notificato ad un uomo di 77 anni, noto come "Il gorilla", un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di un attentato andato in scena a Robecchetto con Induno, in provincia di Milano, contro l'abitazione di un uomo di 69 anni. Il gorilla, il cui nome vero non è stato rivelato, si trova già in carcere a Busto Arsizio per altri reati quali porto illegale d'armi da fuoco e minaccia. Come comunicato dai militari, è un cittadino italiano già noto alle forze dell'ordine, con precedenti e nullafacente.

Le indagini dei carabinieri e l'organizzazione criminale legata al gorilla

Secondo le indagini, l'uomo ha aperto il fuoco per un totale di dieci volte contro la casa della vittima. Era lo scorso 10 maggio. Dodici giorni più tardi, il gorilla è stato arrestato perché trovato in possesso di un revolver calibro 38 con matricola abrasa e 57 proiettili. Al suo arresto si era arrivati grazie ad un'ulteriore indagine dei carabinieri di Legnano dopo che nella serata del 9 gennaio di quest'anno furono esplosi tre colpi calibro 22 sempre contro il 69enne. I militari hanno scoperto che il figlio della vittima, un uomo di 46 anni detto il tessitore, aveva ricevuto "richieste di denaro da parte di un italiano 56enne (detto tarzan), ex collega di lavoro presso una ditta con sede a Robecchetto con Induno". Poi, il 10 maggio sono stati esplosi altri colpi all'indirizzo dell'abitazione del 69enne, questa volta con un kalashnikov. Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza sono state fatte vedere al tessitore che avrebbe riconosciuto l'uomo nella persona del gorilla. Così, i carabinieri hanno fatto nuove perquisizioni ai danni di persone vicine al gorilla rinvenendo droga destinata allo spaccio. Per questo reato sono stati denunciati in stato di libertà un 48enne italiano, detto katanga, e suo figlio 23enne. In manette invece un uomo di 53 anni detto frio.

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