1.047 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Asportano un tumore al rene senza lasciare cicatrici: intervento da record al Niguarda di Milano

Intervento chirurgico unico al mondo all’ospedale Niguarda di Milano. Gli urologi e i cardiochirurghi della struttura hanno asportato a una paziente fragile di 83 anni un tumore renale che si era esteso fino al cuore senza lasciare cicatrici sull’anziana. Per l’intervento hanno usato infatti in maniera combinata un robot e una cannula aspira-tumore.
A cura di Francesco Loiacono
1.047 CONDIVISIONI
Foto di Matteo Longoni
Foto di Matteo Longoni

Un intervento chirurgico da record, il primo del genere eseguito in tutto il mondo, è andato in scena negli scorsi giorno all'ospedale Niguarda di Milano. Urologi e cardiochirurghi della struttura milanese hanno asportato a una paziente fragile di 83 anni un tumore al rene che si era esteso fino al cuore usando una tecnica mini-invasiva senza cicatrici. Il tumore, in sostanza, è stato rimosso senza bisogno di aprire il torace o l'addome del paziente, ma solo grazie all'utilizzo combinato di un robot e di una cannula aspira-tumore.

Foto di Matteo Longoni
Foto di Matteo Longoni

"Vista l’età avanzata e le condizioni della paziente, che a causa di una malattia coronarica aveva da poco subito l’impianto di due stent cardiaci, abbiamo optato per una procedura mininvasiva senza incisione addominali e senza apertura dello sterno – ha spiegato in una nota il Direttore dell’Urologia, Aldo Bocciardi -. Per farlo siamo ricorsi all’utilizzo del robot chirurgico, usato per rimuovere il rene, sede del tumore". L’intervento è durato in totale 9 ore ed è perfettamente riuscito.

Foto di Matteo Longoni
Foto di Matteo Longoni

Il robot, le cui pinze sono state inserite nella paziente tramite delle micro-incisioni addominali, è servito anche per rimuovere la parte del tumore che dal rene, tramite la vena renale e quella cava, aveva raggiunto l'atrio destro del cuore: ma questo intervento è stato possibile solo dopo che i cardiochirurghi hanno fatto la propria parte. Gli specialisti, diretti da Claudio Russo, hanno inserito una cannula aspirante nella giugulare, collegandola a una pompa centrifuga e a un filtro: questo ha permesso l’aspirazione ad alto flusso del tumore, lungo complessivamente oltre 20 centimetri. "Il sangue aspirato dall’interno del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale – ha spiegato il Direttore della Cardiochirurgia Russo -. Il circolo ad alto flusso ha permesso di aspirare parte dell’infiltrato del tumore e di creare un vacuum che come una ventosa ha agganciato il trombo neoplastico per spingerlo nel circolo dell’addome dove con il robot è stato possibile rimuoverlo".

Foto di Matteo Longoni
Foto di Matteo Longoni

L'intervento non ha precedenti al mondo: in pochi altri centri infatti è stato utilizzato il robot per tumori renali estesi alla vena cava, ma nei pochi casi in cui la malattia arrivava nel cuore non era mai stato fatto con il robot e senza aprire il torace. All'ospedale Niguarda la chirurgia robotica viene utilizzata da più di un decennio, specialmente nel campo dell’urologia, della donazione di rene da vivente a scopo di trapianto e per altri utilizzi specifici nell’ambito della chirurgia generale.

1.047 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views