Agenzia di viaggio chiude senza motivo, ma i clienti avevano già pagato le vacanze: “Abbiamo perso migliaia di euro”

Agosto è arrivato, ma per decine di cittadini di Cinisello Balsamo (Mi), non arriveranno invece le vacanze, già prenotate e pagate. O almeno così credevano i clienti di un' agenzia viaggi locale, che fino all'ultimo hanno sperato in un errore o quanto meno in un problema risolvibile. Invece il negozio, che avrebbe dovuto riaprire il 10 luglio, continua a tenere le serrande abbassate e dei proprietari non si hanno notizie.
Tre ex clienti dell'agenzia raccontano a Fanpage.it la loro esperienza, tra lo sconforto di aver perso soldi e viaggio e la delusione personale: "Li conoscevamo da anni – dicono due di loro – ci fidavamo, ma oggi non si fanno trovare nemmeno al telefono e in paese nessuno li vede da settimane".
L'amara scoperta poco prima di partire
Giacomo Tidu è uno dei pochi a essersi rivolto all'agenzia in questione per puro caso: "Cercavo un'agenzia vicina al luogo di lavoro per prenotare le vacanze, mi hanno offerto un pacchetto a Sharm el-Sheikh per tutta la famiglia. Ho versato il primo acconto di 1.500 euro, loro mi avevano chiesto di anticipare 5-600 euro in contanti, ma ho scelto il bonifico istantaneo", spiega a Fanpage.it.
"Sarei dovuto tornare per saldare la quota rimanente – continua Giacomo – ma nel frattempo mi sono però insospettito perché a mia figlia è arrivato sul cellulare un pdf in cui venivano chiesti i miei dati, che risultavano mancanti. C'era un link ma le ho detto di non aprirlo e, non riuscendo a mettermi in contatto con l'agenzia, ho deciso di andarci di persona".
Marco (nome di fantasia) doveva invece partire per la Calabria insieme alla sua famiglia: "Sono un operaio, mia moglie un'insegnante e per portare in vacanza le nostre due bambine avevamo fatto sacrifici – racconta a Fanpage.it -. Ci avevano proposto un villaggio turistico dall'1 al 10 agosto, per un totale di 3.300 euro. Abbiamo versato un primo acconto di 2.000 euro al momento della prenotazione, in aprile, e il restante a fine giugno. Ricordo di aver mandato copia contabile del bonifico via whatsapp a uno dei due gestori – continua Marco -, ha visualizzato ma senza rispondere".
Una settimana dopo i primi sospetti: "Circa sette giorni dopo avevo saldato l'intero viaggio – spiega Marco -, vengo contattato dal tour operator del villaggio, il quale mi dice che non avevano notizie dall'agenzia e le nostre prenotazioni risultavano programmate ma non pagate, in pratica a loro non era arrivato il denaro".
Analoga scoperta per Monica (nome di fantasia), che aveva prenotato il viaggio in nave insieme al marito e i tre figli, spendendo 3.000 euro. "Ho prenotato ad aprile e mi è sembrato subito strano che non ci hanno dato subito i biglietti, ma ci hanno detto che li avrebbero mandati via mail o via whatsapp. Era capitato altre volte, ma di solito arrivavano nel giro di qualche ora, al massimo un giorno, invece stavolta mi avevano dato una prenotazione senza nemmeno i nostri dati, indicava solamente giorno e ora di partenza e ritorno, sembrava un semplice foglio stampato al computer".
"Quando sono passata in agenzia per chiedere conto dei biglietti che non arrivavano – continua Monica -, sia il titolare sia suo padre sembravano molto nervosi, avevano la scrivania piena di cartelle, ma mi hanno assicurato che i biglietti sarebbero arrivati in giornata".
Ex clienti "Li conoscevamo da anni, ci fidavamo"
Invece passano le settimane e nulla. "Ci fidavamo – spiega Monica -, abbiamo viaggiato con loro per dieci anni e non abbiamo mai avuto problemi. Li conoscevamo bene, infatti avevo i numeri personali sia del padre sia del figlio, ho iniziato a chiamarli ma senza avere mai risposta".
"Avevo prenotato da loro il mio viaggio di nozze nel 2006 – ricorda Marco – e ancora prima mi affidavo al padre dell'attuale titolare per comprare i biglietti del treno e organizzare viaggi, c'era anche un rapporto di amicizia e in passato mi avevano aiutato a recuperare buona parte del costo di un viaggio che per un infortunio di mia moglie avevamo dovuto annullare all'improvviso".
Il cartello "Riapriamo il 10 luglio"

Marco e Monica, così come molti altri clienti, vanno direttamente in agenzia per chiedere conto delle loro prenotazioni, ma la serranda è abbassata e attaccato alla vetrina c'è un cartello con scritto "Chiuso per motivi di famiglia, riapertura 10 luglio".
"Gli esercenti intorno – dice Marco – mi avevano detto che non si vedevano da un po' e quel cartello mi aveva persino fatto preoccupare: essendo il padre del titolare un uomo piuttosto anziano, ho temuto che gli fosse successo qualcosa. Ho anche scritto loro un messaggio di vicinanza, a cui non hanno risposto".
Mentre Marco decide di aspettare il 10 luglio, Monica inizia a perdere la fiducia: "Ho sentito una mia amica che aveva preso i biglietti da loro e anche lei era nella mia stessa situazione, un amico di mio marito è addirittura arrivato in aeroporto ma i biglietti a suo nome risultavano inesistenti, così non è partito".
"Nel contempo – aggiunge Monica – avevo chiamato la compagnia della nave, la quale mi aveva confermato che non c'erano prenotazioni a nostro nome, non c'era nulla, anche se io avevo pagato tutto".
Il 10 luglio arriva, ma la serranda dell'agenzia non si rialza. "Il giorno in cui mi sono deciso ad andare di persona in agenzia – conferma Giacomo – è stato l'11 luglio e quando ho letto sul cartello che avrebbe dovuto riaprire il giorno prima ho capito che c'era qualcosa che non andava. Ho chiamato il tour operator e mi ha detto che le nostre prenotazioni erano state effettuate ma mancava l'intero importo da saldare".
Le denunce e il rammarico
"Quando sono andato a sporgere denuncia – racconta Giacomo -, i Carabinieri mi hanno detto che c'erano già stati circa una ventina di esposti verso la stessa agenzia per i miei stessi motivi".
Anche Marco decide di denunciare e si rivolge alla Polizia di Cinisello Balsamo, così come Monica, che commenta: "Ho fatto la denuncia e poi ho cercato un modo per portare lo stesso in vacanza i bambini. Ovviamente abbiamo dovuto ridimensionare l'intero programma: siamo andati in un'altra località più vicina, senza la possibilità di portarci la macchina, perché i posti in nave erano esauriti. Dovevamo restare un mese e invece facciamo due settimane, una vacanza rovinata e quello che mi rammarica di più è che li conoscevo, mi fidavo".
Vacanze saltate o rovinate
Nemmeno Giacomo è ancora riuscito a recuperare il denaro anticipato: "Per fortuna avevo versato solo l'acconto di 1.500 euro e non l'intera cifra del pacchetto – dice a Fanapge.it -, ma ho dovuto comunque ridare al tour operator tanto la somma che avevo già versato quanto quella mancante, così un viaggio che doveva costarmi 4.500 euro l'ho pagato 6.000 euro, ma ormai era troppo tardi per trovare altre soluzioni più economiche".
Purtroppo Marco non è riuscito a salvare il suo viaggio: "A quest'ora io e la mia famiglia avremmo dovuto essere su una spiaggia in Calabria, invece siamo qui, nella città deserta. A livello economico non ho potuto permettermi nient'altro, già quella era stata una spesa sudata. Quando le mie figlie hanno saputo la notizia hanno pianto per giorni, e se come papà è difficile da mandare giù, lo è altrettanto da amico, così consideravo il titolare e suo padre e da loro avrei accettato qualsiasi spiegazione, me ne bastava una, che però non è mai arrivata".