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A Cremona rimosso un tumore al cervello con due tecniche combinate: è la prima volta in Europa

È la prima volta in Europa che un tumore viene asportato usando due tecniche combinate: la chirurgia transulcale e quella con paziente sveglio. Secondo il direttore dall’equipe di Neurochirurgia dell’ospedale di Cremona, Antonio Fioravanti, in questo modo si potranno operare “circa 120 tumori all’anno”.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 50enne residente nella Città Metropolitana di Milano è stato sottoposto ha un intervento di asportazione di una massa tumorale situata nel cervello che ha combinato due sofisticate tecniche operatorie: la chirurgia transulcale e la chirurgia con paziente sveglio. L'operazione è stata eseguita la scorsa settimana all'ospedale di Cremona dall'equipe di Neurochirurgia diretta da Antonio Fioravanti, la prima in Europa a sfruttare le due procedure contemporaneamente: "Durante l’operazione, il paziente viene risvegliato e gli viene chiesto di rispondere a determinati stimoli, come muovere gli arti, parlare o disegnare", ha spiegato il chirurgo, "questo permette di preservare al meglio l’integrità e il funzionamento delle aree sensibili limitrofe e ridurre sensibilmente i rischi".

L'operazione è stata eseguita dai neurochirurghi Antonio Fioravanti e Carmine Donofrio, dall’anestesista Elena Grappa e dalla neuropsicologa Sara Subacchi, assistiti dalle infermiere Marina Cusumano, Sara Errico, Alessandra Blanco e Silvia Mazzoni coordinate da Carla Garello e Giuseppina Geroldi. Dopo sei giorni di ricovero, il paziente 50enne ha potuto fare rientro a casa e riprendere la propria vita: "Li ringrazierò per sempre, perché mi hanno regalato una gioia", ha commentato ringraziando gli specialisti.

La chirurgia transulcale e la chirurgia da sveglio

Alessandro è stato il primo paziente a essere sottoposto all’intervento combinato per l’asportazione di una massa tumorale situata nell’area che controlla il movimento. La chirurgia transulcale, chiamata Brain Path, prevede l'utilizzo di uno strumento che permette di raggiungere la lesione per intervenire in modo preciso e mirato. Un intervento che viene fatto in seguito alla mappatura tridimensionale della zona lesionata, in modo da rendere il tutto il meno invasivo possibile.

La chirurgia da sveglio, o awake surgery, necessita di una preparazione diversa. Prima dell'intervento, il paziente viene informato dei vari processi e gli viene detto cosa fare una volta sveglio. Dato che la lesione di Alessandro interessava l’area cerebrale responsabile del movimento. una volta svegliato gli è stato chiesto di eseguire una sequenza di gesti e movimenti per verificare che non ci fossero deficit nella risposta.

"Possiamo operare 120 tumori all'anno"

La combinazione di queste due tecniche consente di alleggerire la sofferenza del paziente e ridurre drasticamente i tempi di recupero postoperatori. "È indicata per lesioni profonde e difficili da raggiungere", spiega Fioravanti, "permette di preservare al meglio l’integrità e il funzionamento delle aree sensibili limitrofe e ridurre sensibilmente i rischi".

L'equipe di Neurochirurgia di Cremona è la prima in Europa a combinare la chirurgia transulcale con quella da sveglio. Queste tecniche e i nuovi strumenti, ha concluso Fioravanti, "ci consentono di operare circa 120 tumori all’anno".

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