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A 16 anni fa lo sciopero della fame per difendere l’ambiente: “Protesto contro chi non agisce”

Francesco, studente al liceo scientifico di Pavia, manifesta per chiedere ai politici di prendere provvedimenti contro “l’imminente collasso eco-climatico”. Da quattro giorni è in sciopero della fame davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. L’intervista a Fanpage.it.
A cura di Francesca Del Boca
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In Svezia c'è Greta Thunberg. A Milano c'è Francesco Bollini, 16 anni. "Ma i motivi che mi hanno spinto sono slegati da Greta. Con lei, condivido la preoccupazione per il futuro, sì. Ma sono arrivato a sedermi in piazza senza la sua influenza".

Davanti a Palazzo Marino

Studente del terzo anno al liceo scientifico di Pavia, da quattro giorni Francesco ha iniziato a protestare davanti a palazzo Marino in piazza della Scala a Milano, per "chiedere ai consiglieri dei partiti politici locali di mettere al primo posto della loro agenda politica misure per contrastare l'imminente collasso eco-climatico" e la "crisi eco-sociale".

Si presenta puntuale ogni pomeriggio, dalle 16 alle 20. Sul suo cartello, una scritta: "Sciopero della fame. Non mangio carbone".

Il futuro fa paura

"Sono terrorizzato da quello che il futuro ha in serbo per me e per la mia generazione", racconta a Fanpage.it. "Stiamo parlando della possibilità di avere un lavoro normale, una famiglia. Insomma, una vita normale". E quindi, ha scelto di dare un segnale forte agli amministratori del capoluogo lombardo. Digiunando, ormai da quattro giorni. Ma Francesco non sente i crampi della fame.

"Se devo scegliere tra il dolore fisico che lo sciopero della fame mi sta portando e il dolore a cui andiamo incontro, scelgo il primo". Ha le idee chiare, non è un gesto estremo. Chiede un incontro pubblico con i segretari dei principali partiti politici, dal Pd a Fratelli d'Italia, per chiedere di interrompere l'apertura di nuove centrali di estrazione di idrocarburi. 

Azione silenziosa contro la crisi climatica

"Io, come sedicenne, non sto proponendo delle soluzioni. Non ne ho le competenze. Quello che posso dire è che tutta la comunità scientifica italiana è pronta a dare risposte che siano sostenibili".

Così Francesco sta fermo, per urlare silenziosamente tutto il suo sdegno. E provare a cambiare davvero le cose. "Sono arrabbiato con le persone che non agiscono. Quello che mi fa avere una certa quantità di rabbia, o meglio mi rattrista, sono le persone delle generazioni precedenti che continuano pure oggi, dove la scienza parla chiaro con l'evidenza, a non agire". A stare fermi. Ma non certo come sta facendo Francesco. 

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