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Il 15enne Carlo Acutis da Beato diventa Santo: cosa cambia e come potranno venerarlo i fedeli

Il “beato” può essere venerato in luoghi limitati o da specifici gruppi di devoti: cosa cambia ora che è iniziato il processo di canonizzazione di Carlo Acutis.
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Carlo Acutis diventerà santo: lo ha annunciato nelle scorse ore il Vaticano. Ma cosa vuol dire "diventare santi"? Le norme della Chiesa cattolica prevedono quattro differenti "gradi" di santità. Una persona che, in vita, abbia dimostrato dote eccezionali sotto il profilo della fede viene prima dichiarato "servo di Dio" e poi, eventualmente, venerabile, beato e santo, come se fosse una sorta di scala gerarchica. Il primo passo consiste nell’essere dichiarato Servo di Dio dal vescovo diocesano. Non è consentito invocare il suo nome nelle cerimonie ufficiali, né collocare immagini delle chiese o aggiungere l'aureola ai suoi ritratti.

Si apre, dunque, un processo per la canonizzazione e, se viene provato che in vita il Servo di Dio ha mostrato "eroicità delle virtù" oppure ha affrontato un martirio a causa della propria fede, il Dicastero lo dichiara "venerabile". Se ci sono elementi validi, l'istruttoria vaticana continua ed il personale del Dicastero studia documenti ufficiali e non e, se possibile, raccoglie testimonianze orali e scritte di chi ha conosciuto il venerabile. Se si prova che all'intercessione di questi può essere attribuito un miracolo, cioè un evento prodigioso di origine divina, può arrivare la nomina di "beato", che prevede che il defunto possa essere venerato in luoghi limitati o da specifici gruppi di devoti.

Se, dopo questa nomina viene riconosciuto un secondo miracolo, può scattare la canonizzazione. Con la beatificazione la Chiesa attesta che la persona si trova in Paradiso, al cospetto di Dio e che, quindi, può intercedere presso l’Altissimo affinché porti dei benefici a persone viventi. Il percorso di canonizzazione può essere lungo o molto corto. San Francesco è stato canonizzato solo dopo due anni dalla morte e il riconoscimento di ben quaranta miracoli in quel piccolo lasso di tempo.

Addirittura a Sant'Antonio di Padova bastò solo un anno per essere canonizzato. Giovanni Paolo II è stato riconosciuto santo appena sei anni dopo la morte, un record per un periodo storico in cui le analisi della Chiesa sono molto rigorose. Il pontefice era però morto in chiarissimo odore di santità e questo ha lasciato pochi spazi a dubbi, unitamente al riconoscimento in tempi rapidi dei due miracoli.

D’altro canto, ci sono defunti che sono riconosciuti da molti secoli beati dalla Chiesa cattolica ed il cui percorso di canonizzazione è praticamente fermo. A sovrintendere le pratiche per la dichiarazione di santità è il Dicastero delle cause dei santi, attualmente guidato dal cardinale Marcello Semeraro. Per volontà di papa Francesco, il Dicastero ha sostituito nel 2022 la storica Congregazione per le cause dei santi. Con il dicastero collabora una commissione medica composta da luminari della medicina, non per forza cattolici.

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