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Il vigile Christian Rovida ucciso da un proiettile, l’amica: “Stavamo giocando con la pistola”

La 19enne accusata dell’omicidio di Christian Rovida ha confermato ai carabinieri che stavano giocando la pistola di ordinanza di lui quando è partito il colpo che lo ha ucciso.
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Nella giornata di ieri, sabato 18 maggio, si è svolto l'interrogatorio della ragazza di 19 anni che a Gropello Cairoli, in provincia di Pavia, ha, involontariamente, ucciso il vigile Christian Rovida, di appena 22 anni. La ragazza, visibilmente sotto choc per l'accaduto, ha confermato ai carabinieri che si è trattato di un incidente, perché i due stavano "giocando con la pistola".

La ricostruzione della tragedia

Nel pomeriggio di venerdì 17 maggio, Christian Rovida, agente della Polizia locale di Gropello Cairoli, un comune di 4mila abitanti in provincia di Pavia, invita un'amica poco più giovane di lui a casa sua, approfittando dell'assenza dei genitori. Arrivati in casa lui ha con sé la pistola d'ordinanza e – invece di metterla subito in sicurezza – la tiene a portata di mano.

Rovida si sa che era un grande appassionato di armi, di ogni genere: faceva scherma e partecipava a rievocazioni storiche in costume con battaglie nei boschi. Forse anche per questa sua passione aveva deciso di arruolarsi. Si sa, infatti, che il 22enne andava spesso al poligono a sparare.

Nonostante quest'esperienza e questa passione, l'arma non era scarica. Anzi, aveva un colpo in canna. Così la 19enne ha accidentalmente sparato un proiettile, che ha colpito il suo amido dritto al cuore. Un solo proiettile ha rescisso la vita per sempre del 22enne.

L'interrogatorio della ragazza

Sabato 18 maggio i carabinieri, coordinati dalla procura della repubblica di Pavia, sono riusciti a interrogare la ragazza, suo malgrado responsabile del delitto e per questo indagata. Inizialmente l'intenzione era di rinviare l'interrogatorio: lei era visibilmente troppo scossa e gli inquirenti se ne sono resi conto. Poi, a fatica, ha voluto rispondere alle domande.

E ha, di fatto, confermato quello che i militari intervenuti sul posto avevano capito sin da subito. La 19enne ha detto che stavano giocando con l'arma, in un clima di scherzo e complicità. Poi è partito il proiettile proprio mentre la ragazza impugnava il manico e la canna era puntata verso il 22enne. Tutto sembra, quindi, confermare il tragico ma evitabile incidente.

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