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Marò, rinviata ancora l’udienza: sette giorni per formulare le accuse

La Corte suprema ha dato una settimana di proroga al governo indiano per formulare le accuse. De Mistura: “La Pubblica accusa non può più giocare con i tempi”
A cura di Antonio Palma
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Un nuovo rinvio per la complessa vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L'udienza davanti alla Corte Suprema di New Delhi, che oggi doveva esaminare il caso dopo il ricorso dell'Italia, è durata qualche decina di minuti. Iniziata alle 10,30 locali (le 6 italiane) la sessione nell'aula 4 del tribunale indiano si è conclusa dopo che il presidente della Corte ha ascoltato le ragioni del ricorso italiano. Tutto rinviato a lunedì prossimo 10 febbraio con un nuovo ultimatum al governo per formulare i capi di accusa contro i nostri due fucilieri di marina. Il giudice della Corte Suprema, Bs Chauhan, rinviando l'udienza a lunedì, infatti, ha posto alla pubblica accusa un limite non estendibile di una settimana per presentare una soluzione sulle modalità di incriminazione dei marò. "Vi concedo ancora una settimana, ma non sono disposto ad attendere oltre" ha dichiarato perentoriamente il giudice.

Chiesto il rientro in Italia  – Proprio a causa di questi ritardi però la difesa ha chiesto alla Corte di far rientrare i due marò in Italia. "Abbiamo chiesto alla Corte che, di fronte all'indecisione della pubblica accusa, i marò siano autorizzati a tornare in Italia" ha spiegato infatti l'inviato speciale del governo italiano, Staffan De Mistura, che per la prima volta oggi era presente in aula accompagnato dall'ambasciatore d'Italia Daniele Mancini. "Questa richiesta la ripeteremo con forma anche lunedì prossimo indipendentemente dall'esito dell'udienza" ha insistito De Mistura, rivelando di aver avuto un fitto colloquio con il Procuratore generale GE Vanvahati prima dell'inizio dell'udienza di oggi. "La Pubblica accusa non può più giocare con i tempi. Abbiamo ricordato tramite il nostro avvocato che ci sono stati 25 rinvii giudiziari senza un pezzo di carta" ha spiegato ancora De Mistura, concludendo: "Prima l'unica linea rossa era il non utilizzo del Sua Act. Ora lo sono diventati anche i ritardi".

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