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Manovra, accordo nella maggioranza sulle modifiche: salvi i comuni, e niente contributo di solidarietà

Durante il vertice di maggioranza ad Arcore raggiunto l’accordo per gli emendamenti di modifica al decreto anticrisi. Tra le decisioni interventi sulle pensioni e abolizione delle province, nessuna modifica all’Iva.
A cura di Antonio Palma
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Accordo sulla Manovra

Finalmente raggiunto l’accordo sui cambiamenti alla manovra da portare in Aula, dopo il tanto atteso incontro di Arcore la maggioranza di Governo ha raggiunto un’intesa di massima. Alla presenza dei maggiori leader del Pdl e di tutto lo stato maggiore della Lega Nord è stato stilato un manifesto con tutte le decisioni prese durante il vertice.

Confermato innanzitutto il dimezzamento del numero dei parlamentari ma anche le soppressioni delle Province. Tutti i poteri di quest’ultime saranno trasferiti in blocco alle Regioni. I provvedimenti, però, slitteranno di qualche mese visto che per la loro attuazione dovranno essere toccate delle leggi che richiedono la procedura costituzionale per essere modificate.

Il decreto, come chiesto da Tremonti, sarà approvato nei tempi previsti e a saldi invariati, cioè l’entità della manovra non potrà essere punto di discussione. Lo stesso Tremonti all’uscita dal vertice ha commentato con un soddisfatto "Molto bene".

Salvi, invece, tutti i piccoli comuni che, dopo la protesta di questa mattina, hanno visto esaudite le loro richieste. Nello specifico nel nuovo decreto verrà cancellata la norma che prevedeva l’abolizione e si introdurrà, invece, un obbligo di accorpamento delle funzioni fondamentali degli stessi comuni a partire dal 2013. Ovviamente per arrivare ad un risparmio i comuni dovranno fare altri tipi di sacrifici, se possono conservare i consigli comunali, i loro componenti dovranno però essere ridotti considerevolmente in numero e, in più, non saranno previste né indennità né alcun gettone di presenza per i suoi membri.

A tutti gli enti locali saranno dati più poteri in merito alla lotta contro l’evasione fiscale; dei risultati raggiunti da ogni ente ne beneficeranno i residenti locali, visto che i maggiori introiti avranno un vincolo di destinazione.

Abolito il contributo di solidarietà, al suo posto saranno previste nuove misure fiscali finalizzate a “eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive”, inoltre, sarà eliminato ogni vantaggio fiscale per le società cooperative. Il contributo rimarrà solo per i parlamentari.

Alcune modifiche, invece, saranno previste per le pensioni, con le nuove regole saranno esclusi i periodi contributivi relativi al percorso di laurea e al servizio militare per il raggiungimento dell’età pensionabile, mentre risulteranno ancora validi per il calcolo della pensione.

Nessun aumento apportato all'Iva, come invece si preventivava alla vigilia del vertice, l’aumento dell’imposta però dovrebbe rientrare nelle misure da adottare con la legge sulla delega fiscale.

Ora la palla passa al Parlamento che dovrà discutere di questi emendamenti come di quelli che saranno presentati dalle opposizioni, infatti, dopo la manovra alternativa presentata da Bersani nei giorni scorsi, oggi anche il terzo Polo unitariamente ha messo a punto le proprie proposte di modifica al provvedimento legislativo.

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