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Letta: “Mi dimetterò in caso di tagli a cultura, ricerca e istruzione”

Il premier, ospite della trasmissione Che Tempo Che Fa, ha tracciato una linea definita di quella che sarà l’azione di governo. Priorità assolute quelle di annullare l’attuale legge elettorale, rivedere il finanziamento ai partiti e azzerare lo stipendio ai ministri. Al centro dell’azione l’Imu, la cassa integrazione e gli esodati. Senza scordare la lotta alla criminalità organizzata.
A cura di Andrea Parrella
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Enrico Letta, ospite di Fazio, ha tracciato una linea più dettagliata riguardo quelli che saranno gli obiettivi del suo governo. L'assenza di cifre e numeri, che ha caratterizzato il tour europeo di questa settimana, è stata ugualmente la cifra distintiva della chiacchierata con Fabio Fazio, ma c'è stata una comprensione ancor più definita delle prerogative. Letta conferma che questa idea di governo sia assolutamente un'alternativa a ciò cui si era sperato ed ha dato, prima di tutto, spazio all'esigenza di una riforma elettorale, che passi per la soppressione di quella attuale e l'utilizzo di quella precedente come cuscinetto:

Penso che questo non sia il governo ideale,né per me né per gli italiani. Io ho lottato per un governo diverso. Non ce n'è stato modo a causa di una legge elettorale assurda, che va cambiata assolutamente. La cosa più rapida da fare sarebbe eliminare questa legge elettorale e far tornare in vigore quella precedente, in maniera tale che, mal che vada, avremo quella precedente. Volendo si può fare in 7-8 mesi.

Si è trattato anche il tema Imu, che pare essere davvero la chiave di volta per l'unità di questo governo e la fiducia da parte del Pdl: Il tema fondamentale, più che l'Imu, per me è la casa. C'è stato in Italia un crollo dell'edilizia, c'è grande difficoltà a trovare casa. Nel mio programma c'è scritto con chiarezza che l'Imu vada superata. Ci sarà un processo che agevolerà gli affitti per le giovani coppie. Bisognerà infine incentivare una ristrutturazione dell'edilizia indirizzata all'ecologia. La sospensione della rata di giugno dell'Imu consentirà di mettere in piedi un grande processo di riforma che riguardi questi aspetti. Preciso inoltre che L'Imu non è una cosa di Berlusconi.

Argomento di primaria importanza anche la cassa integrazione e i pericoli legati alle risorse insufficienti del paese per garantirne il pagamento:

Ci sarà un intervento sulla cassa integrazione per riuscire ad aiutare famiglie che oggi si trovano in grandi difficoltà. Non possiamo fermare la loro speranza. Ma su questo argomento va fatto stesso discorso che per Imu: non dobbiamo mettere toppe, bisogna riformare totalmente il sistema della cassa integrazione che dia più tutele e sia più estesa e la possibilità che chi perda il lavoro ci torni con una qualifica maggiore.

Il tutto legato allo spettro dell'aumento dell'Iva, che incombe a luglio: "L'aumento dell'Iva è temporalmente più lontano. Proveremo a scongiurarlo, ma abbiamo un'emergenza dopo l'altra".

Fazio ha anche chiesto di come abbiano reagito i paesi europei durante il suo giro di visite in questi giorni: "Dopo il mio tour europeo rimango fermamente convinto che la strada non è quella di aumentare i debiti. L'Italia non vuole ricominciare a farlo ma ho precisato che noi siamo l'Europa come lo sono tutti gli altri e non possiamo accettare che l'Europa sia solo tagli, tasse o austerità. C'è bisogno che tutti i paesi europei concordino a breve su un progetto comune per la ripresa. Solo in questo modo avremo facoltà di evitare l'incubo disoccupazione che incombe".

A chi ha criticato al nuovo premier di non aver messo al centro dei suoi propositi la lotta alla mafia, Letta risponde: "Sono talmente convinto della materia sulla lotta alla mafia da aver firmato l'appello di Libera. Non ho dubbio che questa sia materia fondamentale della nostra azione e chiederò agli esperti nazionali di aiutare il governo. La squadra dei ministri che abbiamo messo in campo avrà l'abbattimento dell'illegalità tra i punti principali".

Inevitabile era una domanda sul tema del giorno, quello dello Ius Soli, rilanciato dal ministro Kyenge:"Quello dello Ius Soli è un tema che a me sta nel cuore, altrimenti non avrei nominato il ministro. Su questi temi che sono al di fuori del discorso della fiducia serve una grossa discussione. Su ciò che è fuori dalla questione della fiducia io ci metterò il mio meglio. Anche se temi come l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, azzeramento di stipendio aggiuntivo ai ministri sono da fare nell'immediato".

Infine Fazio gli strappa una promessa: "Mi dimetterò se saremo costretti a fare tagli a cultura, ricerca e istruzione".

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