La Turchia bombarda postazioni del PKK. I curdi: “Tregua rotta unilateralmente”
Dopo la retata di due giorni fa e l'arresto di centinaia di attivisti politici curdi vicini al PKK la Turchia prosegue l'offensiva verso il Partito dei Lavoratori: nella notte i caccia di Ankara hanno bombardato postazioni dei combattenti curdi nel nord dell'Iraq, poi hanno attaccato obiettivi dello Stato Islamico in Siria. Per la prima volta dopo il 2013, quando venne annunciata la tregua, Erdogan ha deciso di prendere di mira i militanti del PKK, a lungo considerata una delle poche realtà veramente attive nel tentativo di arginare l'avanzata dello Stato Islamico. Dal canto suo l'organizzazione di estrema sinistra ha commentato: "Quell’accordo non ha più significato dopo gli intensi bombardamenti aerei da parte dell’esercito di occupazione turco". Si riaccende così una guerra che dura da 31 anni ed è costato 40.000 morti.
L'attacco aereo, che ha visto l'impiego di 20 cacciabombardieri, ha avuto inizio nella notte e si è protratto per ore colpendo anche villaggi civili e non solo postazioni militari. Gli F-16 sono decollati cinque minuti dopo la mezzanotte dalle città di Diyarbakir e Batman ed hanno sganciato bombe sulle regioni di Zap, Basyan, Gare, Avaşin e Metina. Gli aerei hanno poi colpito Xinere e Kandil.
L'attacco da parte dell'esercito turco è stato commentato dai guerriglieri curdi dell'Hpg: "Come Centro di Comando di Difesa del del Popolo, vi annunciamo che il cessate il fuoco è stato rotto unilateralmente dallo Stato turco e dal suo esercito. Il 24 luglio, alle ore 23:00 circa , numerosi aerei da guerra appartenenti all’esercito turco hanno cominciato a bombardare pesantemente le zone di Medya e in particolare la regione Behdinan. I bombardamenti hanno colpito ininterrotamente le aree di Kandil e Xakurkê . Con questi attacchi aerei, si interrompe il cessate il fuoco . I risultati dei pesanti bombardamenti e i dettagli di questo attacco saranno condivisi con la nostra gente e il pubblico al più presto possibile".
