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La ragazzina palestinese che la Merkel ha fatto piangere resterà in Germania

Reem Sahwil, la ragazza palestinese che ha commosso il mondo, rimarrà in Germania.
A cura di Davide Falcioni
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Reem Sahwil, la ragazza palestinese che ha commosso il mondo dopo aver interrogato la cancelliera tedesca Angela Merkel delle politiche di accoglienza tedesche, potrà molto probabilmente rimanere in Germania. La 14enne era scoppiata in lacrime quando la Merkel le aveva confermato che avrebbe dovuto abbandonare il paese per tornare in Libano. Ebbene, secondo il ministro per le Politiche migratorie, Aydan Oezoguz, la giovane potrebbe non doversene andare: "Non conosco naturalmente la situazione personale della ragazza, ma parla perfettamente tedesco e vive già da tempo qui. Proprio per persone come lei abbiamo appena modificato la legge, per dare qui da noi una prospettiva ai giovani che si sono integrati".

Una legge recentemente approvata dal parlamento tedesco, e che entrerà in vigore entro la fine dell'estate, prevede che giovani o adolescenti stranieri che hanno vissuto per almeno 4 anni in Germania senza interruzioni possono ottenere il permesso di soggiorno. La norma intende andare incontro a tutte quelle persone che da tempo vivono in Germania, si sono integrate, ma non hanno visto accolta la domanda d'asilo (circa 125mila persone attualmente).

Anche il sindaco di Rostock, Roland Methling, ha espresso parole che fanno ben sperare. Parlando di Reem Sahwil ha infatti detto: "La sua famiglia, e vale anche per gli altri casi simili, non riceverà dalla città anseatica di Rostock alcun avviso di espulsione". C'è una responsabilità umanitaria, ha aggiunto, di cui il legislatore si deve fare carico.

Due giorni fa, nel corso di una trasmissione televisiva, Angela Merkel aveva fatto intendere ben altro. Dopo che la quattordicenne era esplosa a piangere le aveva detto, con incredibile freddezza: "In Libano ci sono migliaia di persone nei campi profughi. Non possiamo dire a tutti di venire in Germania. Altrimenti non ce la faremmo. Quel che posso promettere – aveva aggiunto – è che in futuro le procedure per valutare le richieste d'asilo siano più celeri".

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