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La polemica di Juncker con l’Italia: “Non ho interlocutori a Roma”

“Troppi malintesi sui dossier più delicati”, ci sarebbe questo alla base delle recenti tensioni tra l’Italia e Bruxelles in base a quanto riferito da fonti Ue dopo lo “scontro” tra il presidente della Commissione europea e il premier Matteo Renzi-
A cura di Biagio Chiariello
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La polemica tra Italia e Commissione Europea si è arricchita oggi di un nuovo capitolo. Le agenzia di stampa attribuiscono a “fonti UE” presunte lamentele per mancanza di “un interlocutore” per dialogare con il nostro governo, anche e soprattutto  dopo lo scontro di venerdì tra Juncker e Renzi. In sostanza venerdì Juncker “ha perso la pazienza “-  spiegano da Bruxelles – a causa di “troppi malintesi” nati perché “Bruxelles non ha un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati”.

La risposta italiana non si è fatta attendere. "L'Italia ha un Governo nel pieno dei suoi poteri – ha detto il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri,- Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli Esteri, dell'Interno, dell'Economia". E, provando a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, ha continuato: "Francamente credo che da Bruxelles siano arrivate delle polemiche che io considero inutili. Noi non partecipiamo. Teniamo, certo, alle nostre posizioni, ma lo facciamo come lo fa ciascun Paese discutendo sui diversi argomenti". In Europa, ha aggiunto, "abbiamo davanti un inizio d'anno molto difficile dal punto di vista dell'economia globale, e prendere decisioni sulla politica economica europea è molto delicato, abbiamo il terrorismo, le questioni di politica internazionale di cui abbiamo parlato oggi, il tema delle migrazioni, con un clima che rischia di diventare ancora più teso: il ministro degli Esteri si deve concentrare su questo e l'alto rappresentante Federica Mogherini su tutti questi temi ha una posizione che condivido". "Lavoriamo – ha ricordato ancora Gentiloni –  per dare un segnale europeo di spinta sulla crisi umanitaria in Siria" che "non è mai stato così grave”.

Le parole di Mogherini

Anche la stessa Mogherini ha ribadito che Bruxelles ha la responsabilità di includere nell'agenda internazionale l’importanza di "mettere fine alla catastrofe in Siria e di lavorare per garantire l'accesso umanitario nelle città del Paese". "È chiaro – ha detto l'alto rappresentante per la politica estera Ue – che siamo dalla stessa parte". E, rispondendo alle voci sulla presunta assenza di interlocutori nel governo italiano, diffuse oggi da fonti da Bruxelles, ha aggiunto che "i canali con il governo italiano ci sono, funzionano, sono aperti e ci sono scambi costanti. Da quello che vedo quotidianamente, il lavoro comune funziona: l'invito è quindi a seguire le fonti ufficiali e non quelle non specificate". E ribadisce: "Su due questioni fondamentali come la flessibilità e l'immigrazione Ue e Italia lavorano con gli stessi obiettivi e in un anno di lavoro sono stati introdotti strumenti che prima non c'erano e questo grazie all'Italia e alla Commissione".

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