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L’Ue: La lettera inviata dall’Italia ha dei limiti oggettivi

Il commissario europeo all’economia, Olli Rehn, ha ricordato come la lettera del Governo italiano non contenga alcun tipo di provvedimento dettagliato e ha chiesto al Ministro Tremonti di chiarire oggi, durante il vertice dell’Eurogruppo, i particolari degli impegni assunti.
A cura di Antonio Palma
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Il commissario europeo all’economia, Olli Rehn, ha ricordato come la lettera del Governo italiano non contenga alcun tipo di provvedimento dettagliato e ha chiesto al Ministro Tremonti di chiarire oggi, durante il vertice dell’Eurogruppo, i particolari degli impegni assunti.

Una giornata tormentata per il Governo, il fuoco di fila contro l’Esecutivo non sembra fermarsi, dopo le opposizioni, alcuni Ministri e i tanti parlamentari, a mettersi di traverso sulla strada di Berlusconi ci pensa anche l’Europa. Amadeu Altafaj portavoce del commissario europeo agli affari economici, Olli Rehn, oggi ha spiegato che dalla Commissione europea non c’è molta chiarezza sulla lettera inviata a Bruxelles dal Governo italiano.

La lettera inviata dall'Italia ha dei limiti oggettivi” ha detto il portavoce, esortando il Governo e il Ministro dell’Economia Tremonti a specificare al più presto i dettagli degli impegni assunti nella missiva per rilanciare l’economia italiana. La verità è che come molti avevano capito all’indomani della presentazione della comunicazione istituzionale fatta alla Commissione, nel documento redatto “non c'è un'analisi economica delle misure o l'impatto sul bilancio e nemmeno i dettagli della riforma del lavoro”. Lo stesso portavoce ha rivelato come l’Ue abbia inviato nei giorni scorsi un questionario chiarificatore sulle misure concrete che il Governo intende adottare. Bruxelles, dopo aver accettato la lettera di intenti del mese scorso, ora vuole fatti concreti e oggi dalla riunione dei responsabili economici dell’Eurogruppo si attende un chiarimento di Tremonti.

Insomma il documento passato un po’ come un compitino senza conseguenze sta diventando il vero campo di battaglia per le sorti di Berlusconi. Infatti, in queste ore decisive, il Premier sta pensando di chiedere la fiducia in Aula proprio sulla lettera e sulle riforme promesse, mentre dall’Europa gli ricordano che sono solo rassicurazioni senza nessun obiettivo o tempistica concreta.

Domani sarà una giornata cruciale con il voto sul rendiconto di bilancio dello Stato, passo necessario per poter promuovere qualsiasi riforma fiscale o economica. A seguire i lavori ci potrebbero essere anche gli esperti dell’Ue chiamati a vigilare sull’operato del Governo come concordato durante l’ultimo vertice europeo. La data di partenza della missione di monitoraggio della Commissione europea sarà decisa proprio dalla riunione dell’Eurogruppo di questa sera, ma si prevede in ogni modo durante questa settimana. Per il momento invece ancora lontani gli altri “ispettori del Fmi” chiesti dall’Italia nell’ultimo G20 a Cannes.

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