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È piccola, rarissima e porta con sé la storia di una specie sull'orlo dell'estinzione. Si chiama Saphira, pesa circa quattro chili e ha un carapace di appena 14 centimetri: è una tartaruga marina di Kemp (Lepidochelys kempii), la più piccola tra tutte le tartarughe marine (circa 60/70 cm), ma anche una delle più rare del Mediterraneo. È stata recuperata nei giorni scorsi nelle acque antistanti Praiano, in Costiera Amalfitana, grazie a una segnalazione dell'Area Marina Protetta Punta Campanella e al pronto intervento dell'equipaggio del Plaghia Charter.
A raccontarci della sua storia e dell'eccezionalità del ritrovamento è Andrea Affuso, veterinario del Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli: "La scorsa settimana è stata recuperata una tartaruga marina nei pressi di Praiano, quindi sul lato salernitano della penisola sorrentina. Si tratta di un esemplare molto raro, appartenente alla specie Lepidochelys kempii. È a elevato rischio di estinzione e raramente viene individuata all'interno del Mediterraneo".
Il salvataggio tra le acque della Costiera Amalfitana

Saphira era in difficoltà, nuotava in cerchio e mostrava problemi di assetto, un comportamento anomalo che può indicare anche possibili disturbi neurologici. Una volta recuperata, è stata subito trasferita al Turtle Point di Portici, il centro specializzato nella cura e riabilitazione delle tartarughe marine. Qui ha ricevuto un nome, le prime cure e soprattutto una seconda possibilità. Il suo habitat naturale, spiega Affuso, è il Golfo del Messico, e solo in rare occasioni attraversa l'Atlantico e lo Stretto di Gibilterra per entrare nel Mediterraneo.
"In passato – continua il veterinario – la Stazione Zoologica Anton Dohrn aveva recuperato e poi liberato solo un altro esemplare della stessa specie, nel 2014. Saphira è un individuo giovane, molto magro e poco attivo al momento del recupero. Abbiamo riscontrato una lieve costipazione intestinale e l'eliminazione spontanea di materiale plastico, segno che potrebbe aver ingerito rifiuti galleggianti nel tentativo di nutrirsi". Ora però è nelle mani esperte dei veterinari, che hanno un solo obiettivo: riportarla in mare.
Una specie rara da restituire al mare

La presenza di Saphira nelle acque del Mediterraneo è infatti un evento eccezionale. Lepidochelys kempii è inserita nella Lista Rossa IUCN come specie "In pericolo critico (CR)" di estinzione. Le minacce principali sono purtroppo note e includono la pesca accidentale (il cosiddetto bycatch), la perdita di habitat e l'inquinamento del mare, in particolare da plastica. La sua sopravvivenza, come quella di tutte le altre tartarughe marine, dipende quindi dalla nostra capacità di riuscire a proteggere il mare e ridurre l'impatto delle attività umane.
Ora Saphira è ancora sotto osservazione, ma le prospettive sembrano incoraggianti. Il team del Turtle Point sta facendo tutto il possibile per riportarla in salute e, con un po' di fortuna, restituirla al mare. "Cercheremo di offrirle tutte le cure necessarie – conclude Andrea Affuso – perché possa tornare in perfetta forma nel più breve tempo possibile. È un soggetto prezioso per noi, per l'intera comunità scientifica, e un'opportunità per raccogliere dati fondamentali per la conservazione della specie". E noi tutti facciamo il tifo per lei.