UN PROGETTO DI
11 Maggio 2025
16:57

Salvato un cucciolo di orso marsicano abbandonato nel Parco d’Abruzzo: si tenterà la difficile reimmissione in natura

Un cucciolo di orso marsicano abbandonato è stato recuperato nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. È una femmina di appena 4-5 mesi di vita e il Parco tenterà ora la dififcile e delicata reimminsione in natura.

Immagine
La cucciola salvata dai guardiaparco ha circa 4–5 mesi di vita e si trova ora al centro di Pescasseroli, dove verrà svezzata con l’obiettivo di riportarla in natura

Una piccola orsacchiotta marsicana di appena 4-5 mesi, sola e spaesata, è stata recuperata dai guardiaparco del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dopo essere stata avvistata nei pressi della statale 158, vicino al centro abitato di Pizzone, in Molise. Un scelta difficile, ma necessaria, perché a quell'età un cucciolo d'orso marsicano è totalmente dipendente dalla madre e da sola non sarebbe mai riuscita a sopravvivere.

Attraverso un comunicato, il Parco ha fatto sapere che tutto è iniziato lo scorso venerdì, quando alcuni residenti hanno segnalato la presenza del cucciolo. I guardiaparco sono intervenuti subito, scegliendo però di non agire precipitosamente. Hanno installato fototrappole per verificare se la madre fosse nei paraggi, sperando in un ricongiungimento naturale. Ma le ore sono passate e l'orsetta si è spostata pericolosamente vicino alla strada, senza che vi fosse alcun segnale della presenza della madre.

Il salvataggio e il difficile percorso di svezzamento per riportarla in natura

A quel punto, con il rischio concreto venisse investita o attaccata da lupi e cani da guardinia, è stata presa la difficile decisione di intervenire. Il cucciolo, una femmina dal peso di soli 3 kg, ma in buona salute e molto reattiva, è stato portato al Centro del Parco a Pescasseroli. Qui, con estrema cautela, inizierà un difficilissimo percorso di svezzamento in semi-isolamento per evitare imprinting sugli esseri umani, nella speranza di restituirle un futuro in natura.

L'operazione ricorda quella dell'orsetta Morena, trovata nel maggio del 2015 a Villavallelonga, in Abruzzo. Anche per lei fu tentata la reintroduzione in natura, una missione delicata che ha insegnato al Parco quanto ogni passo debba essere ponderato e calibrato con estrema attenzione. Morena venne poi liberata a dicembre dello stesso anno, ma fu ritrovata morta nel luglio del 2016. E con le recenti perdite di due cuccioli trovati annegati in un laghetto artificiale a Scanno, riportare in natura questa cucciola diventa una priorità assoluta.

Nessuna traccia della madre, che però potrebbe essere ancora viva

Immagine
Con la recente morte per annegamento di due cuccioli, salvare questa femmina e riportarla in natura diventa una priorità assoluta

Nel frattempo, sabato mattina è partita una vasta operazione di ricerca per cercare eventuali tracce della madre. Pattuglie da tre diverse stazioni, nuclei cinofili e Forestali hanno perlustrato la zona, ma senza trovare segni o tracce di presenza dell'orsa adulta. Nessun cadavere, nessuna esca avvelenata, nessuna traccia che faccia pensare che sia morta. L'ipotesi più probabile – fa sapere il Parco – è che la madre, forse inseguita da maschi in calore già documentati in zona, si sia allontanata troppo, perdendo di vista il suo cucciolo.

Ora si apre una fase cruciale ed estremamente delicata: i prossimi mesi saranno decisivi per capire se l'orsetta potrà un giorno tornare libera nei boschi che l'hanno vista nascere, come tutti si augurano. Il lieto fine non è però affatto scontato, ma è quello per cui tutti lavoreranno d'ora in avanti. In tutto l'Appennino centrale sono rimasti circa 60 orsi bruni marsicani (Ursus arctos marsicanus), la sottospecie più rara e minacciata al mondo. Ogni individuo è quindi preziosissimo e può fare la differenza per il futuro della specie.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views