
Più o meno tutti associamo la migrazione agli uccelli. Pensiamo alle rondini che annunciano in primavera, alle gru che attraversano i nostri cieli in autunno o ai rondoni che in estate riempiono i nostri centri storici. Ma migrare non è un comportamento esclusivo degli uccelli e coinvolge moltissime specie in tutto il pianeta: pesci, mammiferi, insetti, tartarughe, anfibi e persino alcune specie di crostacei.
La migrazione è uno spostamento pendolare e periodico da un'area all'altra, spesso legato alle variazioni stagionali e alla riproduzione. Gli animali migrano per trovare più cibo, temperature più miti o luoghi più adatti per far nascere e crescere i loro piccoli. È una strategia evolutiva antichissima e molto diffusa, che permette di massimizzare le possibilità di sopravvivenza nonostante i pericoli del viaggio.
Alcuni compiono spostamenti di pochi chilometri, altri attraversano interi oceani o continenti, seguendo rotte millenarie che si tramandano per terra, per cielo e per mare di generazione in generazione.
Non solo uccelli: 5 animali che migrano in inverno
Sebbene gli uccelli siano senza dubbio i migratori più noti, non sono di certo gli unici a spostarsi in massa sul nostro pianeta. Sotto la superficie del mare, nei boschi o nei cieli, migliaia di altri animali grandi e piccoli si spostano spesso inosservati compiendo migrazioni straordinarie. Sarebbe impossibile raccontarli tutti, ma ecco alcuni esempi che ci dimostrano come migrare sia un fenomeno quasi universale e incredibilmente diffuso nel regno animale.
Le balene

Le balene sono i più grandi viaggiatori del nostro pianeta. Ogni anno compiono spostamenti che possono superare i 10.000 chilometri, passando dalle fredde acque polari, dove si nutrono durante l'estate, ai mari tropicali o temperati, dove invece si riproducono in inverno. Migrano tante specie diverse, ma la megattera (Megaptera novaeangliae) è sicuramente l'esempio più noto e studiato tra i grandi cetacei.
Trascorre i mesi caldi nei mari ricchi di krill e pesci del Nord Atlantico, ma quando arriva l'inverno si dirige verso le acque più calde dei Caraibi o dell'Africa occidentale. Anche nel Mediterraneo alcune balenottere comuni (Balaenoptera physalus) mostrano movimenti stagionali regolari. In estate frequentano le acque più settentrionali, come quelle del Santuario Pelagos tra Liguria e Corsica, mentre in inverno si spostano verso sud, seguendo le variazioni di temperatura e la disponibilità di cibo.
Farfalle e libellule

Anche gli insetti migrano e lo fanno non solo le famose farfalle monarca che viaggiano in massa tra gli Stati Uniti e il Messico. Anche in Europa ci sono insetti migratori che percorrono distanze impressionanti, nonostante le loro dimensioni minuscole. La vanessa del cardo (Vanessa cardui) ne è un esempio straordinario: compie una migrazione che può coprire più di 4.000 chilometri, dall'Africa fino al Nord Europa, attraversando deserti, mari e catene montuose. Lo fa seguendo le stagioni, con diverse generazioni che si alternano lungo il percorso.
Migrano anche falene, cavallette e libellule come Anax ephippiger che compie spostamenti stagionali tra Nord e Sud Europa seguendo le variazioni climatiche e le zone umide, dove questi insetti si riproducono e depongono le uova. In condizioni particolarmente favorevoli possono irrompere improvvisamente e in massa con sciami composti da centinaia di migliaia di individui, come è accaduto di recente a Torino e in altre città del Piemonte e della Lombardia.
I pesci

Nel mondo dei pesci la migrazione è quasi una regola, sia in acqua dolce che in mare. Molte specie si spostano ciclicamente tra zone di alimentazione e riproduzione, seguendo il ritmo delle stagioni, le correnti o i movimenti delle prede. L'esempio più noto è quello dei salmoni, che nascono nei fiumi e poi migrano in mare aperto dove crescono fino a tornare a risalire gli stessi corsi d'acqua per deporre le uova. È una delle migrazioni più faticose del regno animale, resa possibile da un incredibile senso dell'orientamento e da una irrefrenabile spinta innata.
Anche l'anguilla europea (Anguilla anguilla) compie un viaggio a dir poco epico, ma in direzione opposta. Gli adulti lasciano i fiumi europei e attraversano l'Atlantico per raggiungere il Mar dei Sargassi, dove si riproducono e poi muoiono, mentre le giovani anguille tornano indietro, affrontando un viaggio di migliaia di chilometri. Anche chi non lascia il mare, come i tonni, compie migrazioni stagionali seguendo gli spostamenti delle proprie prede.
I pipistrelli

Molti pipistrelli non vanno in letargo, ma migrano verso regioni più miti per trascorrere l'inverno, proprio come fanno gli uccelli. Il record per la migrazione più lunga per un pipistrello è di oltre 2.500 chilometri e appartiene a una nottola comune (Nyctalus noctula). La migrazione è stata rilevata attraverso un dispositivo tracciamento GPS, che ha permesso di ricostruire questo incredibile viaggio dalla Russia all'Italia settentrionale, più o meno a 100 chilometri dal confine con la Francia.
Quella dei pipistrelli è una migrazione che è rimasta a lungo quasi completamente sconosciuta, anche perché avviene di notte ed è difficile da osservare. Fortunatamente, grazie alla tecnologia stiamo rapidamente colmando questa lacuna, scoprendo tutti i segreti della migrazione dei chirotteri. Di recente, per esempio, abbiamo scoperto che sfruttando i fronti caldi delle tempeste per coprire grandi distanze e risparmiare energia.
Rospi e altri anfibi

Anche gli anfibi, nel loro piccolo, possono essere migratori, seppur su scala per ovvi motivi ridotta. Le rane, i rospi e le salamandre compiono piccole ma regolari migrazioni stagionali tra i luoghi di svernamento e quelli di riproduzione. Con l’arrivo della primavera, per esempio, i rospi lasciano in massa i rifugi invernali lontano dall'acqua nei boschi o sotto il terreno per raggiungere gli stagni dove si accoppieranno e deporranno le uova.
Questo viaggio, che può coprire solo poche centinaia di metri o qualche chilometro, si ripete regolarmente ogni anno (anche in direzione opposta, naturalmente) e segue rotte molto precise e fondamentali per la sopravvivenza di questi animali. Questa migrazione è però sempre più rischiosa, tanto che in molte zone vengono installati "rospodotti", piccoli tunnel sotto le strade, per permettere agli animali di attraversare in sicurezza oppure si organizzano giornate "salvarospi" per aiutarli.