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Se il tuo gatto si posiziona davanti a una finestra chiusa fissando intensamente qualcosa all'esterno, magari una preda, e inizia a emettere una serie di vocalizzazioni rapide, accompagnate da un movimento ritmico e veloce della mandibola, sappi che si tratta di chattering. Il suono ricorda vagamente un "ekekekek" quasi muto, una sorta di "chiacchiericcio" sommesso, da cui il nome inglese.
Il chattering non è un miagolio, ma un suono distinto dai versi abituali del gatto. Si verifica in momenti specifici, solitamente quando è molto concentrato su un potenziale bersaglio che però non può raggiungere. Il suo significato preciso però è ancora per lo più ignoto.
Cos’è il chattering e quando il gatto batte i denti in questo modo
Il chattering si distingue nettamente dai miagolii, dalle fusa o dai sibili a cui siamo abituati. Si compone di piccoli colpetti vocali, a volte quasi impercettibili. La particolarità sta nel fatto che può essere emesso anche senza produrre un suono udibile: in alcuni casi, il gatto muove semplicemente la mandibola in modo veloce e ripetuto, come se stesse parlando a vuoto, ma senza emettere rumore. È una delle poche vocalizzazioni "mute" del suo repertorio, ma il significato comunicativo rimane comunque forte.
Di solito il chattering compare in contesti molto precisi: il più comune è la presenza di una preda potenziale che l'animale non riesce a raggiungere. Se il micio vede un uccello al di là del vetro della finestra, uno scoiattolo che corre su un albero o una mosca che vola troppo in alto, allora si blocca e fissa l'obiettivo inarcando leggermente la schiena. A questo punto inizia a produrre lo strano rumore.
Più raramente, può manifestarsi anche in risposta alla vista di un altro felino, soprattutto se si tratta di un estraneo. In questi casi, il chattering può essere accompagnato da una postura del corpo tesa che indica allerta.
Cosa vuole comunicare il gatto con il chattering

Il significato esatto del chattering non è del tutto chiaro nemmeno agli studiosi del comportamento felino. L'ipotesi più probabile è che rappresenti una forma di frustrazione mista a eccitazione che si verifica quando il gatto osserva una preda irraggiungibile. In questi casi il suo istinto predatorio si attiva ma viene immediatamente contrastato dall'impossibilità di agire.
Il chattering potrebbe addirittura essere una simulazione del morso finale con cui il gatto ucciderebbe la preda, un'espressione fisica di un comportamento che però, in quel momento, non può essere portato a termine.
In casi più rari, può comparire anche quando un gatto vede a distanza un suo simile. Qui il chattering probabilmente non si manifesta per il desiderio di caccia, quanto piuttosto in conseguenza di un insieme complesso di emozioni: curiosità, eccitazione, forse anche una certa tensione territoriale o sociale. Il gatto potrebbe percepire l'altro come un intruso, e ancora una volta sarebbe la valvola di sfogo per un carico emotivo intenso e frustrante.
Quando preoccuparsi del chattering nel gatto?

In linea generale, il chattering è un comportamento del tutto normale e non deve destare preoccupazione. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui vale la pena osservare con più attenzione il contesto in cui questo verso si manifesta, soprattutto se compare con una frequenza insolita o in momenti che non sembrano giustificarlo.
Per esempio, se il gatto inizia a "chiacchierare" spesso, anche in assenza di stimoli visivi evidenti, potrebbe essere un segnale di frustrazione accumulata o di stress. Alcuni individui particolarmente sensibili possono attuare il chattering anche in risposta a stimoli ambientali stressanti. In questi casi, potrebbe essere utile valutare se ci sono cambiamenti recenti nell'ambiente domestico, nuovi arrivi, rumori, assenza dell'umano di riferimento, che potrebbero averlo destabilizzato.
In rari casi, il chattering potrebbe anche essere collegato a disagi fisici, come problemi dentali o neurologici, soprattutto se il battito dei denti si presenta in momenti inusuali, senza apparente motivo, e in modo molto insistente. In questi casi, un consulto con il veterinario è sempre consigliabile per escludere eventuali patologie.