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8 Maggio 2025
11:01

Perché il gabbiano della Cappella Sistina resterà lì fino alla fine del Conclave (e cosa rischia)

Durante il Conclave, i riflettori si sono spostati verso i gabbiani che si trovano sul tetto della Cappella Sistina. Gli uccelli sono lì perché hanno fatto il nido sul tetto e hanno i pulcini e ci resteranno quindi fino alla tanto attesa fumata bianca. Ma il fumo potrebbe far male ai gabbiani e ai loro pulcini?

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La coppia di gabbiani e uno dei pulcini sul tetto della Cappella Sistina

Gli occhi del mondo sono tutti puntati sul comignolo della Cappella Sistina, in attesa della fumata bianca che annuncerà l'elezione del nuovo Papa. Il Conclave è iniziato, ma mentre le telecamere inquadrano per ore il tetto della Sistina e si cerca di riempire i vuoti con commenti sempre più creativi, qualcun altro ha rubato la scena diventando il protagonista indiscusso (per il momento) di questo Conclave: il gabbiano reale. Sfrontati, immobili, impassibili. A volte anche un po' annoiati. I gabbiani romani si sono presi la scena, piazzandosi proprio accanto al famoso comignolo, prendendosi tutte le attenzioni.

Le immagini hanno fatto il giro del mondo, tra ironie sui social, soprannomi curiosi, presagi divini e commenti estasiati da parte di chi, invece del fumo, guarda gli uccelli. In pochi, tuttavia, hanno notato che quei gabbiani sono lì per una ragione molto precisa e che proprio per questo ci saranno fino a quando non arriverà la fumata bianca: hanno costruito il loro nido proprio sul tetto della Cappella Sistina. A un certo punto, si è anche visto uno dei pulcini zampettare tra le tegole, sempre sotto lo sguardo attento dei genitori. La prima fumata nera è poi arrivata, e con lei anche una domanda che ha iniziato a serpeggiare tra gli spettatori più attenti: ma tutto quel fumo, non farà male ai gabbiani e ai loro pulcini?

Una famiglia di gabbiani… papabili

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Uno dei due genitori accudisce il pulcino

La risposta comincia con una constatazione semplice, ma non banale: quei gabbiani non sono lì per caso. Non sono turisti, e neanche curiosi. Sono residenti. Una coppia ha nidificato proprio sul tetto della Cappella Sistina, scegliendo le tegole vaticane come nido per deporre le uova e crescere i propri pulcini. E tra una fumata e l'altra, mamma e papà gabbiano sorvegliano con attenzione i piccoli, che ancora incapaci di volare, si muovono un po' incerti tra le tegole arroventate dal sole romano. Non è un evento eccezionale, anzi. Il gabbiano reale (Larus michahellis) ha ormai conquistato quasi tutti i tetti di Roma e non solo.

Quelli che un tempo erano uccelli marini che nidificavano sulle isole e lungo le coste rocciose, oggi sono diventati perfetti cittadini metropolitani. Palazzi, monumenti, cupole, terrazze, perfino le mura vaticane: per i gabbiani non sono altro un insieme infinito di scogliere artificiali. Oggi forse li diamo un po' per scontati, ma i primi gabbiani che si sono trasferiti a Roma per nidificare sui tetti, lo hanno fatto per la prima volta solamente negli anni 70. Ma da allora la popolazione è esplosa. Oggi se ne contano migliaia, quasi su ogni tetto o terrazza della città, e molti scelgono proprio gli edifici più antichi e alti della Capitale.

Il fumo fa male ai gabbiani?

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Il fumo contiene sostanze chimiche per rendere il tutto più scenico e spettacolare

Ogni volta che i cardinali votano, il risultato viene annunciato attraverso la famosa fumata che esce proprio da quel comignolo, ma dal 2005 qualcosa è cambiato. Per rendere il fumo più visibile, il Vaticano ha introdotto una seconda stufa, collegata alla prima, dove vengono bruciati composti chimici specifici. Sì, fumogeni. Per generare il fumo bianco si usano sostanze come il perclorato di potassio, il lattosio e la colofonia; per quello nero, carbone e zolfo. La combinazione è pensata per essere spettacolare, e garantire che milioni di persone vedano chiaramente il verdetto. Ma qui arriva la questione: questi fumi, così scenografici, possono far male ai gabbiani che vivono accanto alla canna fumaria?

Sappiamo che i composti usati nei fumogeni, soprattutto se inalati in grandi quantità, possono essere irritanti per le vie respiratorie. E benché i gabbiani adulti possano volare via se il fumo diventa troppo fastidioso, i pulcini no. Loro camminano, esplorano, e potrebbero trovarsi a respirare direttamente vicino al comignolo. Quanto inalano? Quanto tempo restano lì durante la combustione? È difficile dirlo. L'esposizione diretta a piccole quantità di fumo potrebbe non avere effetti significativi, ma se dovessero esserci tante fumate nere non è nemmeno possibile rischi, soprattutto nel caso dei pulcini più deboli e in condizioni precarie.

I gabbiani continueranno a dominare i tetti di Roma e del Vaticano

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I gabbiani realei hanno comincaito a nidificare a Roma negli anni 70 e ora sono i padroni incontrastati della città

I gabbiani che hanno rubato la scena durante il Conclave, sono solo l'ultimo capitolo una conquista iniziata decenni fa e ormai inarrestabile. Roma non è un caso isolato: città portuali, centri storici, perfino le metropoli dell'entroterra stanno diventando dominio così adattabili. Ma nella Capitale, i gabbiani sembrano aver trovato il loro impero. Perché il gabbiano reale è intelligente, opportunista e incredibilmente flessibile. Non si fa problemi a cambiare dieta, a cercare cibo tra i rifiuti, ad aprire sacchetti con il becco o rubare panini e gelati ai turisti. Dove c'è abbondanza di cibo – e Roma ne offre fin troppo, tra ristoranti, mercati, cassonetti traboccanti, ratti e piccioni – il gabbiano ne prende possesso.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sono loro, in fondo, i veri padroni della città. Volano tra le cupole, si affacciano dai cornicioni, osservano il traffico dall'alto con l'aria di chi sa bene come funziona il mondo. E mentre il mondo intero attende che una fumata bianca annunci il nuovo Papa, i gabbiani della Cappella Sistina probabilmente se la caveranno e forse, alla fine, sono proprio loro, con la loro indifferenza regale e la capacità di adattarsi e resistere a tutto, i veri maestri della sopravvivenza, dove persino il tetto e il comignolo più importante del mondo in questo momento, non è altro che l'ennesimo sito in cui nidificare.

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