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Con l'arrivo del caldo, insieme alle giornate soleggiate e alle passeggiate in natura con i nostri amici animali, tornano anche loro: zecche, pulci, zanzare, pappataci e altri parassiti. Spesso invisibili, ma molto fastidiosi, i parassiti estivi sono una delle principali minacce per la salute di cani, gatti e altri animali domestici. La loro presenza aumenta sensibilmente durante i mesi più caldi, creando non solo prurito e fastidi, ma anche veri e propri rischi sanitari.
Pulci e zecche sono probabilmente i parassiti più "famosi". Si nutrono del sangue dei nostri animali e possono veicolare malattie anche gravi, come la babesiosi e la malattia di Lyme. I pappataci o flebotomi, piccoli insetti simili a minuscole zanzare, sono invece i vettori della leishmaniosi, una patologia estremamente debilitante per i cani. Ma in estate aumentano anche le zanzare, alcune delle quali possono veicolare la filariosi, e si intensifica anche l'attività di acari, tafani e molti altri invertebrati.
Il motivo di questa esplosione di vita parassitaria estiva non è ovviamente casuale. La diffusione e l'aumento dell'attività di molti parassiti dipende infatti da un insieme complesso di fattori biologici e ambientali. Tra questi, la temperatura e l'umidità giocano naturalmente un ruolo centrale, ma influiscono anche il ciclo vitale delle specie in questione e anche il comportamento e l'attività stagionale degli animali da cui dipendono e che li diffondono i giro, ovvero i loro ospiti.
Caldo e parassiti: come le temperature alte contribuiscono alla diffusione di pulci, zecche e zanzare

Come molti altri invertebrati, anche i parassiti dei nostri animali domestici sono fortemente influenzati dalle stagioni. L'aumento delle temperature primaverili segna per molte specie l'inizio di una nuova stagione riproduttiva: uova che si schiudono, larve che si sviluppano, adulti che escono dal letargo. Molti insetti, come per esempio le zanzare, compiono cicli vitali completi in pochi giorni quando fa caldo, mentre in inverno le stesse specie possono restare "ferme" per mesi sotto forma di uovo o larva.
Anche quando una specie affronta l'inverno nella forma adulta, per sopravvivere al freddo spesso entra nella cosiddetta fase di diapausa, una sorta di letargo degli insetti e altri invertebrati. Con l'arrivo del caldo, poi, riattivano il metabolismo e iniziano a riprodursi o a cercare ospiti da cui nutrirsi. Inoltre, il ciclo vitale di molti parassiti è inevitabilmente sincronizzato con i ritmi le abitudini degli animali di cui si nutrono: anche molti mammiferi e uccelli sono infatti più attivi in primavera e in estate, il che significa maggiori possibilità di nutrirsi e riprodursi.
Un altro fattore chiave è legato poi all'umidità, un parametro spesso fondamentale per la biologia di molti animali. Le uova di pulce, per esempio, hanno bisogno di un tasso minimo di umidità per schiudersi, e lo stesso vale per la riprese delle attività di molte fasi giovanili delle zecche. Il caldo umido dell'estate crea quindi le condizioni ideali per far "funzionare" questi animali, che affrontano una vera e propria esplosione demografica stagionale.
Le pulci muoiono con il caldo?

Se da un lato il caldo favorisce la proliferazione della maggior parte dei parassiti, dall'altro le temperature troppo elevate possono rappresentare un ostacolo anche per loro. Come molti invertebrati, i parassiti funzionano meglio solo entro un certo intervallo termico ottimale, che per alcune specie ha dei valori limite molto precisi. Superata una certa soglia (sia minima che massima), il loro metabolismo può rallentare fino a bloccarsi o addirittura causare la morte.
Le pulci, per esempio, prosperano in ambienti con temperature tra i 21 e i 30°C e umidità tra il 70% e l'85%. Quando quindi la temperatura supera i 38°C, soprattutto in ambienti molto secchi, le uova e le larve possono morire prima di raggiungere lo stadio adulto. In particolare, alcuni studi hanno dimostrato che Ctenocephalides felis, la pulce più comune dei gatti, ha una soglia letale intorno ai 39°C per le larve e ai 37°C per le uova, soprattutto in condizioni di bassa umidità.
Le zecche, invece, sono solitamente più resistenti al caldo e possono sopravvivere anche in ambienti molto caldi e secchi, grazie a strategie fisiologiche che riducono la perdita di liquidi corporei. Tuttavia, anche loro come molti altri animali possono entrare in una sorta di "pausa" durante i picchi di calore. Naturalmente, nonostante l'aumento delle temperature globali, raramente si raggiungono questi picchi qui i nItalia, per cui gli antiparassitari sono ancora l'arma più efficace che abbiamo per difendere i nostri amici animali dai parassiti.