
I gatti litigano spesso tra loro, e sarebbe strano il contrario. Si tratta infatti di animali stanziali e territoriali, decisamente affezionati alle loro abitudini. Le cause più comuni dei litigi tra mici riguardano proprio la competizione per le risorse, e influisce anche una componente di educazione, determinata dalla scarsa socializzazione nelle prime fasi della vita. Anche piccole variazioni nell’ambiente o nell’organizzazione della casa possono accentuare tensioni già presenti, trasformando un equilibrio più o meno stabile in una convivenza litigiosa.
I litigi tra felini sono l'apice di un disagio accumulato ed è quindi utile riuscire a cogliere i primi segnali in tempo utile per prevenire il conflitto vero e proprio. Vediamo quindi come fare.
Quali sono i motivi per cui i gatti litigano
Le ragioni dei litigi tra gatti possono essere le più disparate, anche perché si tratta di individui unici, ognuno con le proprie necessità e il proprio carattere. Esistono però delle macro-tematiche che più spesso sono al centro dei conflitti, perché riguardano l'etologia stessa della specie, e quindi quel complesso di comportamenti che rendono il gatto ciò che è.
Territorialità
La territorialità è una delle principali fonti di conflitto: i gatti attribuiscono un enorme valore ai loro spazi. Pur non provando il senso di possesso per oggetti e ambienti che proviamo noi, anche loro hanno una stanza preferita e luoghi dove amano stare perché si sentono particolarmente al sicuro. Nel momento in cui arriva un rivale il micio può decidere di lottare per ciò che ritiene parte del suo ambiente, e questo meccanismo può riguardare anche le persone che abitano in casa.
Competizione per le risorse
La competizione non riguarda soltanto il territorio inteso come ambiente domestico, ma anche le risorse fondamentali come ciotole, lettiere, giochi o l’attenzione dell’umano di riferimento. Questo non vuol dire che il gatto assocerà, ad esempio, una ciotola in particolare alla sua proprietà, ma sicuramente è importante avere un numero di ciotole congruo al numero di animali, in modo da evitare che le tensioni che sfociano in veri scontri.
Scarsa socializzazione
Se il micio è particolarmente litigioso il problema potrebbe risiedere anche nella scarsa socializzazione e in un distacco prematuro dalla mamma. I gatti che durante le prime settimane di vita non hanno ricevuto gli insegnamenti della madre e non hanno avuto modo di interagire in modo equilibrato con altri felini potrebbero avere più difficoltà a interpretare correttamente i segnali dei conspecifici. Questo impedisce loro di gestire i conflitti in modo graduale e aumenta in maniera decisa le probabilità di scontro.
Arrivo di un nuovo gatto estraneo
L'arrivo di un nuovo gatto in casa altera gli equilibri domestici, è inevitabile. E il gatto residente può non prendere benissimo questa novità arrivando a voler scacciare l'intruso dal proprio spazio e dal luogo che intende come suo territorio. La tensione può crescere soprattutto se l’inserimento avviene troppo rapidamente, ma anche in questo caso la personalità del gatto è fondamentale: se non vanno d'accordo può risultare quasi impossibile riuscire a sistemare la situazione.
Stress
Non vanno dimenticati i fattori legati allo stress. Rumori improvvisi, lavori domestici, cambiamenti nella routine familiare, un trasloco, o una semplice ristrutturazione possono alterare la percezione di sicurezza del micio che per sua natura è estremamente abitudinario. Un gatto sottoposto a questo tipo di stress può reagire arrivando a tenere un comportamento aggressivo verso i suoi simili.
Dolore fisico
Non dimentichiamo che se il gatto manifesta un'aggressività improvvisa, anche se rivolta a un altro micio, il motivo può risiedere nella sua condizione medica: patologie neurologiche non diagnosticate o dolori cronici possono rendere un gatto più irritabile, facendolo sembrare improvvisamente aggressivo senza una ragione apparente. Le dinamiche gerarchiche, infine, benché più fluide rispetto a quelle di altre specie, possono comunque creare frizioni: alcuni gatti cercano di stabilire un ruolo dominante, mentre altri resistono a questa imposizione, generando conflitti ricorrenti.
Come si comportano i gatti quando litigano con gli altri mici
Capire se due gatti litigano o stanno semplicemente giocando non è facile. Il primo segnale che l'interazione non è rilassata è sicuramente la rigidità delle posture: le orecchie si appiattiscono all’indietro, il corpo è teso, la coda è gonfia e dal pelo ritto. Si tratta di manifestazioni che indicano quasi sempre che il gatto è arrabbiato. La preparazione allo scontro può essere anche preceduta da diverse vocalizzazioni minacciose come ringhi e soffi.
Durante lo scontro vero e proprio i gatti si colpiscono con le zampe anteriori e nello scenario peggiore arrivano a mordersi al collo o alla schiena. Il combattimento vero e proprio è spesso breve ma molto intenso.
Cosa fare quando i gatti litigano tra loro e come evitarlo
Quando i gatti stanno già litigando può essere quasi impossibile dividerli, a meno che non si voglia mettere a rischio la propria incolumità. In questi casi si può fare un tentativo utilizzando un oggetto che crei una barriera tra i due, come un cuscino o una porta. Una volta separati è meglio dare loro il tempo di calmarsi in ambienti diversi.
La prevenzione resta però la via più efficace e sicura, e per farlo è bene sapere come allestire gli ambienti domestici per accoglierne non semplicemente uno, ma due o più. Bisogna prestare la stessa cura quando si fa l'inserimento di un nuovo micio al gatto di casa. Bisogna agire in maniera progressiva partendo dalla conoscenza olfattiva, poi visiva, e solo dopo permettere ai gatti di entrare in contatto.