UN PROGETTO DI
14 Dicembre 2025
15:52

Perché i cani non dovrebbero essere regali di Natale

Nel periodo delle Feste la pratica di regalare cuccioli, soprattutto acquistandoli, è ancora frequente. Cambiare quella che è un'abitudine basata sull'ignoranza è ancora un obbligo morale da parte di chi rispetta gli animali e promuove le adozioni consapevoli.

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Molti dei "cuccioli del Natale" sono gli "abbandoni dell'estate". Vorrei partire da questa similitudine per "giustificare" il titolo di questo articolo e chiarire subito perché non sono d'accordo alle adozioni, e men che mai agli acquisti, di cuccioli a Natale. E faccio una piccola parentesi per allargare il campo d'azione: se si pensa che ciò vale solo per i cani e non anche i gatti, c'è un argomento comune che riguarda entrambe le specie più vicine all'essere umano. Gli animali domestici non sono oggetti e, durante le Feste, purtroppo ancora troppo spesso come tali vengono trattati.

La frase iniziale non è una semplice opinione, sia chiaro. E' un dato di fatto, che emerge da un'analisi che sebbene viviamo in un Paese in cui non c'è un dato preciso di quanti cani sono "ospitati" nei canili italiani, certifica che l'età media degli ingressi estivi, da Nord a Sud,  si attesta puntualmente intorno al periodo di adolescenza di un cane.

Non deve sorprendere questa cosa del resto, se solo si fa un rapido ragionamento e si parte dal presupposto fondamentale che un animale non è un peluche e un cucciolo non è un pupazzo. Praticamente quel "batuffolo" di pelo che infiliamo sotto l'albero, per far felice un figlio ma anche il o la partner, per legge deve avere almeno due mesi e quando passate le Feste e poi la primavera inizierà a manifestare i comportamenti tipici di un adolescente (sì, succede a loro come a noi di passare quel periodo di ribellione alle regole genitoriali) saremo arrivati vicini all'estate. Ecco che l'ex "orsacchiotto" da spupazzare è diventato un "ingestibile animale" che ha ormai quasi un anno e la sua vita, con una bella cessione di proprietà al canile più vicino casa, finirà dietro le sbarre di un box, tendenzialmente per sempre.

Non mi piace, a dirla tutta, scrivere un articolo con un incipit espresso chiaramente anche nel titolo che dice "perché no" e non "perché sì", ma spingere per un'adozione durante le Feste significa necessariamente dover mettere di fronte le persone alla responsabilità di star facendo una scelta che peserà su qualcun altro, essendo un regalo, e che se è pure un minore non sarà nemmeno responsabile della cura diretta dei bisogni psicofisici di questo nuovo membro della famiglia. Per tanto i motivi del perché varrebbe la pena adottare un cane al Natale sono strettamente correlati alla capacità del singolo di essersi reso conto che si tratta di un essere senziente che gioco forza stravolgerà la vita della persona cui sarà affidato e che quest'ultima deve essere almeno messa al corrente di stare per stringere quello che è un vero e proprio patto di amicizia che non può essere, ancora una volta e come succede da sempre, rotto in maniera unilaterale.

Ci sono iniziative come quella del Comune di Napoli che ha ideato delle giornate in giro nella città per portare alcuni cani ospiti del canile pubblico per farli conoscere alla cittadinanza, consapevolmente sapendo che comunque durante le Feste le persone continuano ad acquistare animali e nemmeno a volgere lo sguardo verso i rifugi. Credo che sia una buona strategia: lì dove il fenomeno di impacchettare cani e gatti come regalo di Natale non sembra mai passare di moda, allora approfittiamone per diffondere una cultura volta a una sensibilità maggiore nello scegliere almeno un cane di un rifugio.

Come avevamo del resto provato a fare in questo video spiegando invece a chi è intenzionato a prendere un cucciolo a Natale che tipo di riflessioni è utile fare prima di procedere e perché:

Il punto però è che noi non dovremmo regalare i cani se davvero li amiamo, ma conoscerli prima e magari invece regalare il nostro tempo, e altre cose, ai cani di canile ad esempio. E' stato questo uno dei temi di punta di una delle campagne di sensibilizzazione intitolata #RegalaAuncane che abbiamo fatto su Kodami. In particolare, eravamo anche andati a trovare Luigi Carrozzo, fondatore del rifugio "L'emozione non ha voce" a Napoli. Il suo è un luogo in cui gli animali vivono in libertà: da una parte i cani, dall'altra i gatti e tra di loro Luigi che veglia e cerca di dare ad ognuno la possibilità di essere se stesso, esprimendo le proprie motivazioni e attitudini.

A Carrozzo avevamo chiesto com'è il Natale nei canili e con lui abbiamo provato a diffondere il messaggio di contribuire a migliorare le vite degli animali che non hanno famiglia piuttosto che andare a comprare animali attraverso Internet, poi, per cercare pure quelli di moda che costano di meno.

Il concetto di non regalare cani e gatti come se fossero oggetti lo avevamo messo in luce pure attraverso la campagna #nontiscarto, proprio per mandare un messaggio altrettanto chiaro rispetto a questa pratica festiva che avviene attraverso quella che è una scelta in fondo classificabile in due parole: ignorante e inconsapevole.

Ultimo ma non ultimo, un altro video che abbiamo realizzato per scoraggiare gli acquisti di cuccioli a Natale è stato il prodotto di una vera e propria inchiesta che ci ha portato ad andare a fondo nel mercato soprattutto della vendita online di animali attraverso le piattaforme social e anche nei negozi di animali. Lì abbiamo messo in evidenza lo sfruttamento delle fattrici e la richiesta costante da parte di chi vuole addirittura animali che possano essere così piccoli da entrare in una tazza del the. E' il fenomeno dei "tea cup", cani selezionati in modo estremo per rispondere alle istanze del mercato e allontanati dalle madri quando ancora sono piccolissimi e così privati delle esperienze fondamentali che solo la genitrice e i fratelli di cucciolata possono insegnargli.

Ogni anno centinaia di cuccioli, insomma, finiscono sotto l'albero come regalo di Natale, soprattutto da parte di famiglie che pensano così di realizzare un sogno dei loro bambini. Molti di questi animali, però, spesso si ammalano o addirittura muoiono poco dopo essere stati acquistati. Ma poi da dove arrivano davvero i cani? Il traffico illegale proviene soprattutto dall'Est Europa e le vittime non sono solo i cuccioli a dirla tutta, ma anche le famiglie truffate che si trovano all’improvviso di fronte a spese mediche che non avevano previsto, e che non sanno a chi rivolgersi perché i venditori diventano irreperibili. Tutto questo lo abbiamo raccontato nell'inchiesta "Cuccioli, la truffa del Natale" che potete vedere a seguire.

Questi quattro video, così, li vogliamo proporre anche per le Feste 2025, perchè siamo noi per primi consapevoli di non essere riusciti a convincere tutti ma nella speranza, che mai perderemo, che sebbene il messaggio sia lo stesso ogni anno possa almeno essere utile per generare condivisioni e passaparola che ci auguriamo troveranno sempre più ascolto.

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