Osservando un geco fermo su un muro o vicino a una luce esterna a volte sembra quasi di guardare un animale trasparente. In certi casi, infatti, la pelle di questi rettili appare talmente chiara e sottile che lascia intravedere ciò che c'è sotto, soprattutto quando ben illuminati da un lampione acceso.
Succede spesso con i gechi più piccoli e quasi sempre – almeno qui in Italia – con Hemidactylus turcicus, conosciuto anche come geco verrucoso. È una delle specie di geco più diffuse in Italia e, se ci si fa caso, è anche quella che più spesso sembra "trasparente", a causa di alcune particolari caratteristiche della sua pelle.
Cosa rende trasparente la pelle di alcuni gechi
La trasparenza, o meglio la semi-trasparenza, è un effetto fisico e biologico legato soprattutto alla struttura della pelle. In alcune specie di gechi, infatti, lo strato più esterno del corpo è molto sottile e ricoperto da piccole squame lisce o appena rugose, spesso di colore chiaro-rosato. Sotto la pelle ci sono pochissimi pigmenti, cioè le sostanze che danno colore, e soprattutto in alcune specie tropicali queste cellule pigmentate sono ridotte probabilmente proprio per aiutare l'animale a camuffarsi in ambienti chiari e a riflettere la luce.
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In pratica, quando un geco è esposto a una luce intensa – come quella di una lampadina o di un lampione – la pelle lascia passare parte della luce, che illumina l'interno del corpo mostrando a volte la silhouette degli organi o persino delle uova. Ecco perché, se guardiamo un geco appiccicato a un vetro o a una parete trasparente. Non si tratta di una vera e propria trasparenza come quella di alcune rane di vetro sudamericane, ma più di un effetto ottico causato dalla combinazione di pelle sottile, chiara e poco pigmentata.
Quali sono i gechi trasparenti che troviamo in casa
In Italia, i gechi che sembrano "trasparenti" sono quasi sempre gechi verrucosi (Hemidactylus turcicus). Si tratta di una specie di piccole dimensioni, lunga in media tra i 7 e i 10 centimetri, con un corpo snello, dita sottili e una pelle chiara che va dal beige al grigio-rosato. Il nome "verrucoso" deriva da alcune minuscole protuberanze simili a verruche che ricoprono il dorso, ma nonostante queste piccole irregolarità, la pelle in alcuni punti rimane più sottile e molto chiara, soprattutto sul ventre, permettendo così di intravedere le ombre degli organi interni.
Questi gechi si trovano quasi ovunque, ma sono meno diffusi nelle regioni interne, settentrionali e lungo la costa dell'Alto Adriatico. Si vedono spesso sui muri delle case, vicino ai lampioni, sui balconi o persino dentro le abitazioni, dove cacciano piccoli insetti attratti dalla luce. Non va però confuso con il geco comune (Tarentola mauritanica), molto diffuso anch'esso, ma di solito più grande, robusto e meno "delicato" nell'aspetto.
Il comune ha anche squame più spesse e appuntite e una pelle più scura, talvolta quasi nera, caratteristiche che la rendono meno "trasparente". Anche le dita sono più larghe e tonde, mentre nel verrucoso sono sottili e artigliate. Per di più, il geco comune può persino cambiare colore in in risposta ai cambiamenti delle condizioni ambientali, diventando più chiaro o più scuro in base alla necessità. Anche per questo, difficilmente vedremo una Tarentola mauritanica "trasparente" come un piccolo e rosato geco verrucoso.
