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La strana storia del Camaleonte del Madagascar a spasso tra le corsie di un supermercato a Carpi

Un esemplare di camaleonte del Madagascar, detto anche camaleonte pantera, è stato trovato mentre girovagava tra le corsie di un supermercato di Carpi. Secondo gli operatori del Cras Il Pettirosso di Modena può essere arrivato a bordo di una cassetta di frutta.

19 Febbraio 2025
11:32
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Un esemplare di camaleonte del Madagascar, detto anche camaleonte pantera, è stato trovato mentre girovagava tra le corsie del supermercato di un centro commerciale di Carpi, in provincia di Modena. Il rettile esotico si muoveva placidamente tra banane e altri generi alimentari, non visto dalla maggior parte degli avventori anche grazie alla sua straordinaria capacità di cambiare colore secondo necessità. Ad accorgersi di lui sono stati i commessi che, increduli, hanno subito contattato gli operatori del Centro recupero fauna selvatica Il Pettirosso di Modena.

Secondo gli operatori non è escluso che possa essere arrivato proprio con un carico di frutta esotica, anche se ci sono altre ipotesi.

Come ha fatto il camaleonte pantera ad arrivare in Italia dal Madagascar

Il primo intervento è stato prestato dagli operatori del Cras il Pettirosso, come spiega il responsabile del centro Piero Milani: "Era sera e il supermercato era vicino all'orario di chiusura, quindi abbiamo subito pensato che il camaleonte potesse avere freddo dato che si tratta di un animale che deve stare fra i 28 e i 33 gradi. Una volta arrivati abbiamo iniziato subito a riscaldarlo".

Successivamente sono intervenuti anche i Carabinieri Forestali Cites che hanno portato il camaleonte in un habitat più adatto a lui in attesa di capire come sia potuto finire all'interno di un supermercato di Carpi, a quasi 8 mila chilometri da quello che sulla carta è il suo habitat naturale.

"Non escludiamo che possa essere arrivato con un carico di frutta esotica, magari infilandosi in una delle casse di banane, dato che sono presenti nel supermercato". C'è poi una seconda opzione: l'abbandono.

In Italia infatti è legale detenere diverse specie esotiche come il camaleonte pantera. Tuttavia, il commercio deve essere documentato da una serie di certificazioni per garantirne la provenienza. Molte persone però lo acquistano attratte dalla sua estetica dimenticando che si tratta di un selvatico e di un rettile. Per le loro caratteristiche innate questi animali non possono provare l'affiliazione tipica dei mammiferi domestici che si sono evoluti insieme all'essere umano che ritroviamo in cani, gatti, maiali e ovini.

"Negli anni – sottolinea Milani – abbiamo fatto tanti recuperi dei tartarughe hermanni, varani, iguane, boa, pitoni, draghi barbuti. Gran parte erano stati abbandonati perché a un certo punto questi animali possono diventare grossi e instabili".

C'è anche la possibiloità che si sia smarrito dopo essere fuggito dal suo terrario, per questo i Forestali per il momento restano in attesa di una possibile rivendicazione da parte di una persona con la documentazione in regola.

Chi è il camaleonte pantera

Il camaleonte pantera (Furcifer pardalis) è una delle specie di camaleonti più spettacolari e apprezzate. È originario del Madagascar ma si trova anche su alcune isole vicine come Réunion e Mauritius, dove è stato introdotto. Questo rettile è noto per la sua incredibile capacità di cambiare colore e per la varietà di livree che presenta in base alla località di provenienza.

È di dimensioni medio-grandi con i maschi che possono raggiungere i 50 centimetri di lunghezza, mentre le femmine sono generalmente più piccole. Gli occhi sono indipendenti l’uno dall’altro e gli permettono di osservare l’ambiente circostante a 360 gradi.

La caratteristica che lo ha reso negli anni così popolare è la capacità di variare colore, cosa che non avviene in base all'umore ma in risposta a quattro tipologie di stimoli. La temperatura, la luce, lo stato fisiologico interno dell’animale, come quello riproduttivo, e la presenza nell’ambiente di prede o predatori, attivano particolari cellule chiamate "cromatofori" che, esattamente come avviene nei cavallucci marini, permettono all'animale di cambiare colore.

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