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Le orche sono già famose per essere predatrici sociali formidabili e intelligenti, in grado di adattare le proprie strategie di caccia al tipo di preda che hanno di fronte. Ma grazie all'uso dei droni, un nuovo studio ha svelato un dettaglio ancora più sorprendente del loro comportamento predatoria: per cacciare le aringhe al largo della Norvegia, alcune orche si coordinano in coppia, mettendo in atto una strategia ancora più sofistica e, soprattutto, efficace.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista Current Biology, si è basato su riprese aeree effettuate durante l'inverno tra il 2016 e il 2017. I droni hanno sorvolato le acque poco profonde – meno di cinque metri – del nord della Norvegia, riprendendo 26 diverse orche in azione. Il risultato è la scoperta e la descrizione dettagliata di una vera e propria "danza di caccia", dove due orche agiscono in perfetta sincronia per ottenere il massimo risultato.
Due orche, due ruoli: una colpisce l'altra fa da barriera

In questa "danza" di coppia, c'è una vera e propria divisione del lavoro. Una delle due colpisce con violenza la superficie dell'acqua usando la coda: è il classico "tail slap", una tecnica ben documentata con cui le orche colpiscono e stordiscono i pesci e altre prede, incluse tartarughe marine, foche e leoni marini. L'altra, nel frattempo, si posiziona strategicamente per impedire alle aringhe stordite di fuggire, creando una sorta barriera fisica vivente. In questo modo, la coppia ottiene più facilmente il pasto, spesso condividendolo il bottino subito dopo.
I ricercatori hanno osservato che questo tipo di caccia collaborativa è più comune della caccia in solitaria e coinvolge spesso orche di dimensioni diverse: una più grande – presumibilmente adulta – che assume il ruolo di "striker" (colui che colpisce), e una più piccola che agisce come "helper" (aiutante). È anche probabile che queste coppie siano composte da orche strettamente imparentate tra loro, come una madre e suo figlio, e che questa accoppiata così assortita serva anche a insegnare e a trasmettere ai più giovani le abilità di caccia.
Ogni orca ha il suo "partner" di caccia preferito

Curiosamente, questo comportamento è stato osservato più spesso nei maschi che nelle femmine. Le orche adulte maschio erano infatti i principali "strikers", mentre le femmine – pur partecipando – hanno svolto più spesso il ruolo di aiutanti. Gli individui giovani osservati, come previsto, non hanno mai colpito con la coda, ma hanno sempre collaborato ricoprendo il ruolo di "helper". Un altro dato interessante è che le orche sembrano avere dei "partner preferiti".
Le orche sono animali straordinariamente sociali, in grado di creare legami complessi che, soprattutto tra le femmine imparentate, possono durare per tutta la vita. E anche in questa "danza" di coppia non si uniscono a caso per cacciare, ma scelgono individui con cui, molto probabilmente, hanno legami che durano da molti anni. Dopotutto, le orche possono vivere anche più di 80 anni, e le femmine che vivono insieme nello stesso pod – come vengono chiamati i gruppi familiari di orche – possono così affinare l'affiatamento e la coordinazione.
Le orche continuano a stupire con i loro eccezionali comportamenti

Ancora una volta, il comportamento di questi grandi cetacei continua a sorprenderci per complessità e funzionalità. Di recente, gli scienziati hanno anche osservato per la prima volta due orche che si mordicchiavano la lingua, un gesto che gli scienziati definiscono un "bacio" con funzione affiliativa. Nell'Oceano Pacifico, invece, questi cetacei hanno imparato a usare le alghe per pulirsi a vicenda, comportamento interpretato invece come primo vero utilizzo di strumenti da parte di questi predatori apicali.
Ancora più sorprendente, invece, è il fatto che le orche, a volte, offrono spontaneamente cibo agli esseri umani che incontrano in mare. Secondo i ricercatori che hanno analizzato per la prima volta questo curioso comportamento, potrebbe essere un modo per interagire, conoscere e sviluppare relazioni con noi umani. Queste sono solo alcune delle ultime scoperte relative a questi straordinari predatori sociali, che grazia ad abilità cognitive fuori dal comune, all'esperienza condivisa e alla cooperazione non hanno davvero eguali tra gli oceani del mondo.