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All'inizio dell'estate, un video che ha fatto il giro dei social negli Stati Uniti mostrava una scena che ha indignato migliaia di persone: cinque uomini sollevano una manta gigante viva dalle acque di Panama City Beach, in Florida, per trascinarla a bordo della loro imbarcazione e trasferirla in un acquario negli Emirati Arabi Uniti. Un gesto che ha scosso molto l'opinione pubblica, ma che ora è entrato inaspettatamente anche all'interno di un dibattito politico e legale molto più ampio.
La manta gigante (Mobula birostris) è infatti una specie minacciata sia a livello globale che a livello federale ed è considerata uno degli animali più amati e vulnerabili degli oceani. La sua cattura, avvenuta davanti agli occhi di molti turisti e cittadini che hanno gridato invano affinché venisse liberata, ha ora smosso i rappresentanti politici di entrambi i partiti americani, che attraverso una lettera hanno chiesto chiarimenti sull'accaduto e di rivedere le norme che hanno permesso tutto ciò.
Un permesso speciale per SeaWorld Abu Dhabi

Pochi giorni dopo la diffusione del video, la Florida Fish and Wildlife Conservation Commission (FWC), l'agenzia statale responsabile della tutela della fauna marina, ha confermato di aver rilasciato un permesso speciale alla società Dynasty Marine Associates. L'obiettivo era quello di catturare e trasferire la manta al SeaWorld Abu Dhabi, il grande acquario inaugurato lo scorso anno negli Emirati Arabi.
Secondo quanto riportato dai giornali locali, Dynasty Marine avrebbe inoltre già catturato altre due mante nel 2023 per lo stesso progetto, ma una di queste sarebbe stata poi soppressa dopo che le sue condizioni di salute in una vasca temporanea era diventate critiche. La notizia ha accesso l'indignazione non solo tra biologi, cittadini e associazioni ambientaliste, ma anche tra i politici di entrambi i principali schieramenti.
Una mobilitazione bipartisan
Un gruppo di deputati e senatori della Florida – repubblicani e democratici – ha firmato una lettera ufficiale in cui si chiede alla FWC di rivedere le proprie politiche. Le richieste sono chiare: revocare il permesso concesso a Dynasty Marine, sospendere ogni futura licenza che consenta la cattura di specie minacciate e aprire un tavolo con scienziati indipendenti per valutare lo stato di salute della fauna marina protetta nello Stato.
Nella lettera, i firmatari hanno infatti definito "particolarmente preoccupante" che un'autorizzazione del genere sia stata concessa senza alcuna consultazione pubblica. Inoltre, hanno anche sottolineato come non esistano reali sistemi di monitoraggio e tracciamento delle condizioni degli animali successivamente alla cattura, lasciando irrisolte domande fondamentali sul loro benessere a lungo termine.
La voce degli scienziati e dei cittadini
I biologi marini sottolineano anche che le mante giganti non sopravvivono bene all'interno degli acquari e che studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che la mortalità in cattività è altissima, poiché loro complessa biologia non è compatibile con una vita in vasca. A rafforzare le proteste ci sono anche tanti comuni cittadini. Denis Richard, titolare di una compagnia turistica di avvistamento di delfini, ha assistito in prima persona alla cattura: "Lasciatela andare, vergognatevi!", ha urlato ai pescatori mentre uno dei suoi collaboratori filmava la scena.
Secondo inoltre il Florida Manta Project, che dal 2016 monitora la popolazione locale, le acque dello Stato ospitano non solo adulti in migrazione, ma anche una delle pochissime nursery conosciute al mondo, luoghi cruciali per la riproduzione della specie. Anche per questo, la cattura e la rimozione di individui da queste acque è considerata dalal maggior parte degli scienziati come altamente rischiosa la conservazione e stabilità della popolazione.
Il nodo etico e politico

Per i legislatori coinvolti, il caso delle mante ha fatto però emergere una questione molto più ampia. La Florida sarebbe l'unico Stato americano a permette la cattura di specie minacciate ai sensi dell'Endangered Species Act – la più importante legge federale a tutela della natura – per fini commerciali o di intrattenimento. Una pratica che, a loro avviso, non può conciliarsi con la missione dichiarata della FWC, che ha l'obiettivo di tutelare e valorizzare le risorse naturali per tutti.
Al momento, la Commissione non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni. La vicenda sarà discussa probabilmente nel prossimo incontro ufficiale dell'agenzia, previsto per novembre. Nel frattempo, il video di quella manta strappata al mare e issata con violenza su un barca continua a circolare sui social come simbolo del conflitto irrisolto tra conservazione e industria dell'intrattenimento. Un conflitto che in Florida, oggi, non riguarda solo gli scienziati e gli animalisti, ma anche la politica e i comuni cittadini.