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Camminano accanto a noi ogni giorno, spesso senza che li notiamo nemmeno. Becchettano sul marciapiede e tra i tavolini al bar, affollano piazze e cornicioni e per qualcuno non sono altro che un fastidio. Stiamo parlando naturalmente dei piccioni, probabilmente gli uccelli più diffusi del pianeta. Vivono praticamente in quasi tutte le città del mondo e sono accanto a noi da millenni, ma quanti conoscono davvero la storia di questi uccelli che hanno fatto dell'ambiente urbano il loro regno incontrastato?
I piccioni che vediamo ogni giorno in città non sono in realtà uccelli selvatici, come lo sono i passeri o i gabbiani. Sono un po' come dei "randagi", tornati liberi dopo secoli di allevamento trascorsi e convivenza accanto a noi esseri umani. Columba livia domestica – il piccione domestico – è infatti la forma domesticata del piccione selvatico (Columba livia), un uccello originario delle coste rocciose del Mediterraneo, del Nord Africa e di alcune regioni asiatiche, che rappresenta un po' ciò che il lupo è per il cane.
La sua diffusione globale non è completamente frutto di un'espansione naturale, almeno non all'inizio, ma di noi esseri umani. Nel corso della storia abbiamo allevato questi uccelli per svariati motivi e, con il tempo, molti di sono sfuggiti al nostro controllo, tornando a una vita libera nelle città, dove hanno trovato un ambiente ideale. È difficile fare una stima precisa di quanti ce ne siano oggi, ma si parla di ameno 1 miliardo di uccelli diffusi ovunque, dai centri storici europei ai sobborghi americani, passando per mercati asiatici e templi mediorientali.
Quando e perché i piccioni sono stati domesticati

La storia dei piccioni che tutti giorni vediamo sul marciapiede, o dalla finestra, comincia millenni fa ed è andata di pari passo con la nostra. Prove archeologiche suggeriscono che iniziammo ad allevare i piccioni circa 5.000-10.000 anni fa, probabilmente in Medio Oriente o lungo le coste del Mediterraneo, dove i piccioni selvatici vivevano in grandi colonie sulle scogliere rocciose a picco sul mare. Le prime comunità umane stabili, scoprirono presto che questi uccelli erano facili da allevare, si riproducevano tanto in cattività e offrivano carne quasi tutto l'anno.
I piccioni sono infatti tra i pochi uccelli che si possono riprodurre in pochissimo tempo e più volte all'anno e allevarli significava avere una vera e propria dispensa vivente di cibo – uova e pulli – sempre a disposizione. Nel tempo, i piccioni vennero poi selezionati anche per la loro capacità di "tornare sempre a casa", comportamento noto come homing. Nacquero così i piccioni viaggiatori, impiegati per millenni per inviare messaggi anche a centinaia di km di distanza, abilità sfruttata in tutti i settori delle nostra società, incluso quello militare.
Oggi, questa capacità viene sfruttata soprattutto in ambito sportivo e nelle competizioni tra piccioni viaggiatori, ma negli decenni sono state anche selezionate razze, colorazioni e varietà da esposizione, proprio come accaduto per cani e gatti. L'antenato selvatico del piccione esiste ancora oggi, ma è diventato molto raro, soprattutto a causa dell'ibridazione con i piccioni domestici rinselvatichiti. Le sue ultime popolazioni pure sopravvivono in alcune aree rocciose costiere poco accessibili, dove il contatto con i piccioni urbani è minimo.
Cosa attira i piccioni nelle città

I piccioni non sono quindi arrivati in città da soli, come per esempio i gabbiani e tanti altri uccelli, almeno non inizialmente. Li abbiamo portati noi, allevati soprattutto per la carne all'interno delle colombaie. I piccioni, solitamente, non venivano infatti quasi mai tenuti in gabbie, ma erano liberi di volare dove volevano, poiché tornavano sempre "a casa" per riprodursi. Col tempo, molti hanno iniziato poi a colonizzare sempre nuovi spazi e territori e quando l'allevamento cadde in disuso, tutti i piccioni domestici si ritrovarono liberi.
La specie si è poi adattata benissimo al nuovo contesto urbano. Per un piccione, una città, altro non è che un enorme insieme di scogliere e pareti rocciose artificiali: i palazzi, i sottotetti, i cornicioni, le mura antiche e le grondaie offrono siti perfetti per nidificare, proprio come le pareti naturali che ospitavano i loro antenati. Inoltre, in ambiente urbano il cibo non manca mai. Scarti alimentari, piante di parchi e giardini, rifiuti e, purtroppo, anche il cibo offerto volontariamente dalle persone.
Le città offrono inoltre anche un altro vantaggio molto importante: l'assenza (o quasi) di predatori. In ambienti più naturali, i piccioni sarebbero nel mirino di falchi, mammiferi, serpenti e altri carnivori. In città, invece, questi pericoli sono minimi, anche se negli ultimi anni gabbiani e falchi pellegrini stanno aumentando anche grazie ai piccioni. Adattabilità, dieta estremamente flessibile e capacità di riprodursi tanto, rapidamente e praticamente ovunque, hanno poi permesso ai piccioni di crescere velocemente e di conquistare le nostre città.
Quali sono i rischi della presenza dei piccioni in città

Sebbene i piccioni siano uccelli affascinanti e in un certo senso nostri "coinquilini" urbani praticamente da sempre, la loro presenza massiccia e incontrollata può a volte rappresentare un problema. Le popolazioni urbane troppo numerose, possono per esempio danneggiare edifici e monumenti con i loro escrementi corrosivi. Inoltre, il guano dei piccioni può anche essere veicolo di batteri e parassiti, per cui la presenza troppo numeroso di questi uccelli può rappresentare anche un rischio per la salute pubblica.
Un altro problema è legato alla loro alimentazione. Dare da mangiare ai piccioni può sembrare un gesto innocuo e compassionevole, ma in realtà mette a rischio anche la salute degli stessi piccioni. Contribuisce infatti alla crescita incontrollata della popolazione, favorendo il sovraffollamento, gli individui più deboli e alterando il comportamento e le dinamiche ecologiche con le altre specie urbane, inclusa la diffusione di malattie e parassiti. Inoltre, i piccioni sono così bene adattati alla vita in città, che non hanno alcun bisogno di aiuto.
Anche per questi motivi, molti comuni vietano espressamente di poter dare da mangiare dei piccioni e a volte promuovono anche strategie di contenimento tramite sterilizzazione, riduzione dei siti di nidificazione. I piccioni in città rappresentano una delle storie di adattamento animale di maggior successo di sempre. Certo, buona parte di questo successo è stato direttamente o indirettamente merito nostro, ma oggi i piccioni domestici se la cavano egregiamente anche senza si noi. Sono tornati liberi ed meglio lasciare che rimangano tali.