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16 Maggio 2025
12:17

Il riscatto di Choco: ceduto due volte al canile a Caserta: ora vive a Miami. “Fa la vita di una star”

Dopo un anno di vita in un sottoscala dove non aveva mai conosciuto una carezza, il cane Choco è stato ceduto dalle persone che lo tenevano così. Non è stato fortunato e per una seconda volta è stato oggetto di una rinuncia di proprietà. La terza famiglia che si è interessata a lui però è stata quella giusta: dalla provincia di Caserta dove è nato oggi vive a Miami con una coppia amorevole che gli dà "una vita da vera star"

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Dopo mesi passati al buio di un sottoscala buio, il cucciolone Choco è stato ceduto dalla famiglia che lo deteneva in quelle condizioni in provincia di Caserta. Da quel momento per lui è iniziata una lunga odissea fatta di stalli e canile, e di un'altra adozione durata appena un giorno, alla quale è seguita un'altra rinuncia.

Oggi però Choco ha finalmente scoperto cosa significa sentire il rumore del mare e il vento sul viso: la fortuna lo ha trovato e lo ha fatto incontrare con una famiglia che gli ha regalato una nuova vita a Miami, sotto il sole della Florida.

La storia di Choco: dalla rinuncia di proprietà a una famiglia per sempre

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Choco il giorno in cui è stato portato via dal sottoscala

Choco nasce nel 2022 in Provincia di Caserta dove viveva in un sottoscala abbandonato da tutti, nel buio e alla totale mercé degli insetti. Choco all'epoca era un cucciolo e ha vissuto così per otto mesi. "Era terrorizzato da tutto – ricorda a Kodami Illia Massimo, la volontaria che è andata a portarlo via dalla sua prigione – Era magro da far paura, e aveva anche l'ehrlichiosi, una malattia trasmessa dalle zecche che se non curata può portare alla morte".

Choco viveva in stato di abbandono a causa delle difficoltà della famiglia che lo aveva preso: "Era una situazione di disagio sociale che prescindeva dal cane. Chi lo aveva preso non era in grado di prendersene cura, e per questo siamo intervenuti noi. Per fortuna lo hanno ceduto, ma in queste situazioni il timore è che persone inadatte possano riprendere altri cani".

Proprio per evitare ingressi in famiglia poco consapevoli, alcune normative regionali, come quella del Friuli Venezia Giulia, danno facoltà ai sindaci di vietare alle famiglie che rinunciano ai propri cani di prenderne altri per i successivi due anni.

"Se leggi come questa esistessero anche da noi in Campania, o nel Lazio, Choco non avrebbe avuto la sua seconda delusione", spiega Illia. Choco infatti un anno dopo il salvataggio è stato nuovamente adottato e abbandonato.

La delusione della seconda rinuncia di proprietà: "Pensavamo avesse finito le occasioni"

Nel 2023 i volontari che si prendevano cura di lui hanno organizzato una nuova adozione: "All'epoca la sua storia ebbe moltissime condivisioni – ricorda Illia – e proprio per questo abbiamo voluto essere particolarmente scrupolosi e scegliere magari la famiglia adatta interessata al cane e non a tutto il clamore che si porta dietro. L'avevamo trovata e il cane da Caserta ha viaggiato fino a Roma, ma il giorno dopo la famiglia ha detto di non volerlo più".

Le volontarie sono salite in treno per recuperarlo, ma a questo punto le speranze di dargli una nuova vita erano al minimo: "Stava diventando grande e purtroppo i cani dei rifugi più crescono più diventano invisibili. Pensavamo avesse finito le occasioni, ma poi è cambiato tutto. Un mese dopo essere tornato in stallo è stato adottato".

Choco è stato adottato da una coppia di Roma, ma attualmente vive a Miami. "Fa una vita veramente stupenda, quel cagnolino ha avuto riscatto incredibile, sono felicissima". Illia è rimasta in contatto con la famiglia di Choco che manda costanti aggiornamenti sul cane e su tutte le sue avventure: bagni al mare, passeggiate in libertà tra i boschi, e pisolini sul divano di casa. Da un buio sottoscala nel quale viveva isolato oggi Choco conduce una vita piena e felice.

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L'appello della volontaria: "Servirebbero più sindaci che facciano rispettare le leggi"

Recentemente un sindaco, oltre a ricevere la rinuncia di proprietà di una famiglia, ha disposto che quella non potesse più adottare cani per almeno due anni. Una possibilità che esiste in Friuli Venezia Giulia in virtù di una legge regionale, che però non esiste in molte altre regioni.

"È fondamentale vietare alle persone di prendere cani senza consapevolezza – spiega Illia – alcune persone considerano i cani come dei pupazzetti e se non fanno quello che vogliono loro ecco che se ne sbarazzano come dei gioccatoli. E la cosa peggiore è che questo ciclo si ripete molte volte: si stancano e poi puntualmente riprendono un altro cucciolo che poi quando cresce finisce in canile".

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