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Sabato scorso, sul lungomare di Loano, in Liguria, un'auto parcheggiata sotto al sole si è trasformata in una trappola per Pegaso, un giovane molosso che stava per morire sotto gli occhi del suo umano e di decine di persone impotenti. A salvarlo, però, è stato Davide Castiello, milite della Croce Verde di Torino che, mentre era in vacanza, ha deciso di intervenire raccontando la storia di questo incredibile salvataggio sui suoi social.
Pegaso rimane chiuso in auto sotto il sole
Tutto è iniziato con una distrazione. L'umano di Pegaso perde le chiavi della macchina, lasciando inavvertitamente il cane all'interno, sotto un sole cocente. L'aria ha iniziato a farsi irrespirabile e ogni secondo, nell'abitacolo, diventava sempre più sofferente per il cane, che ha cominciato a piangere e a boccheggiare. "Iperventilava, piangeva, visibilmente in difficoltà", racconta Castiello nel suo post. Poi più nulla.
Dopo venti interminabili minuti, finalmente si riesce ad aprire l'auto grazie all'aiuto di un passante. Pegaso cade a terra, inerte. Il respiro è sparito. Sembra morto. "Quando la portiera è stata aperta, il cane era ormai cianotico, immobile, privo di forze. Attorno a noi, il panico", racconta ancora il milite della Croce Verde. È in quel momento Castiello si inginocchia e decide di provarci. "Se il protocollo di rianimazione cardiopolmonare è simile a quello umano – ha scritto – allora devo tentare".
"Dopo venti interminabili minuti, Pegaso ha ricominciato a scodinzolare"
Inizia così una corsa contro il tempo. Compressioni toraciche, ventilazione. Intorno, il panico. E poi un'improvvisa speranza: un passante recupera una piccola bombola d’ossigeno. Dall’altro capo del telefono, un veterinario dà le indicazioni. Davide esegue. Ventila. Aspetta. "Ho ricevuto istruzioni su come ventilarlo nel modo corretto. Dopo venti interminabili minuti, Pegaso ha ricominciato a scodinzolare. Si è rialzato. Ha ripreso a camminare".
Ma quella di Pegaso non è solo una storia fortunatamente a lieto fine. È anche un promemoria. "È stata un’esperienza brutta, intensa, ma anche un atto di coraggio. Restare a guardare, giudicare, filmare… è il più grande fallimento dell'essere umano", scrive Davide nel suo post. E poi continua: "Possibile che in mezzo a tutta quella gente non ci fosse nessuno capace di intervenire prima? Forse sì. Ma guardare era più facile". Per fortuna, Castiello ha avuto la freddezza e il coraggio di intervenire e Pegaso è ancora vivo.
Cane in auto sotto al sole: cosa dice la legge e cosa fare

Lasciare un cane chiuso in auto sotto il sole, secondo la legge italiana, può essere configurato come reato di abbandono o maltrattamento di animali. Anche con i finestrini leggermente aperti, il veicolo può surriscaldarsi rapidamente, causando gravi sofferenze fisiche e psicologiche all'animale. Le pene previste includono multe fino a 10.000 euro e l'arresto fino a un anno; se l'animale muore, le sanzioni aumentano fino a 30.000 euro di multa e 18 mesi di detenzione. In presenza di un cane chiuso in un'auto al sole, è essenziale quindi agire prontamente.
La prima cosa da fare è contattare le Forze dell'ordine e rintracciare il proprietario dell'auto. Se il cane mostra segni evidenti di sofferenza e l'intervento delle autorità tarda, si può considerare di rompere un finestrino per salvarlo. Tuttavia, questa azione, pur costituendo un danno alla proprietà altrui, può essere giustificata solo in caso di emergenza estrema e documentata, applicando il principio dello "stato di necessità". È fondamentale, in questi casi, la presenza di testimoni e la gravità della situazione.