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È online dal 5 maggio la nuova mappa che raccoglie le segnalazioni di presenza delle femmine di orso accompagnate dai piccoli nati in inverno. Come di consueto, i primi avvistamenti dei gruppi familiari da parte del personale forestale e degli escursionisti avvengono proprio nel corso del mese di maggio.
La mappa sul sito della Provincia Autonoma di Trento è aggiornata dal Servizio Faunistico in base alle informazioni raccolte e verificate e "rappresenta un servizio informativo importante per frequentare la montagna con la necessaria consapevolezza", si legge in una nota.
Ivana Sandri, presidente dell'Enpa del Trentino a Fanpage.it spiega però che la mappa "Può essere uno strumento utile nelle mani dei cittadini, ma anche rischioso perché fornisce informazioni ai curiosi desiderosi di riprendere le femmine con i piccoli".
Come funziona la mappa per le segnalazioni delle femmine con i piccoli
La mappa annuale viene aggiornata progressivamente da inizio primavera, in base alle informazioni raccolte e verificate. Si è scelto di rappresentare le possibili aree di presenza di orse accompagnate da cucciolate, con un cerchio di 4 chilometri di diametro attorno al punto della segnalazione, avuto riguardo alle normali capacità di spostamento delle stesse nel periodo primaverile e di inizio estate, tendenzialmente tra aprile e giugno.
Nei mesi successivi tali capacità di spostamento aumentano notevolmente, fino ad interessare lunghe distanze e dunque le localizzazioni originarie perdono progressivamente di significato.
L'attivista animalista: "Strumento nelle mani di cittadini e curiosi"
Secondo Ivana Sandri, attivista di lungo corso in Trentino, oggi alla guida della locale sezione Enpa, la mappa può avere una duplice funzione, a favore oppure no della sicurezza pubblica a seconda degli scopi con cui viene usata.
"È giusto che le persone sappiano dove ci sono le femmine con i cuccioli – spiega Sandri – perché questo comporta la necessità di maggiore prudenza in quelle zone, quindi di farsi sentire in modo da consentire alle orse di allontanarsi. Si spera però che questa non diventi un attrattivo per i curiosi, con il rischio che qualcuno, sapendo che ci sono delle orse con i cuccioli, si avvicini con la speranza di filmarli".
Sandri cita il caso di KJ1, l'orsa abbattuta per volere della Provincia Autonoma di Trento dopo l'aggressione nel 2024 a un turista francese incrociato su sentiero nell'area del Comune di Dro. Solo poche settimane prima di quell'episodio, KJ1 era stata oggetto di attenzioni indesiderate: "Si trovava nelle campagne di Arco, e un uomo proprio per poter fare il video si è avvicinato a lei e ai cuccioli per riprenderli. Lei si è spaventata ed è scappata, ma un attimo dopo lui aveva isolato uno dei cuccioli e lo teneva in un angolo sempre dello stesso vigneto. Dopo soli venti giorni questa stessa orsa si è trovata davanti un'altra persona, questa volta in maniera inaspettata".
La mappa potrebbe essere usata dai curiosi, ma non sarebbe invece un rischio per i bracconieri: "Il bracconaggio è sempre un grossissimo pericolo, basti pensare che anche l'anno scorso sono stati rinvenuti morti diversi orsi e di alcuni non sappiamo ancora la causa. Tuttavia i cacciatori di sicuro sanno meglio di noi dove sono gli orsi, quindi questo strumento per loro è di scarsa utilità".
Ciò non toglie che in Trentino la tensione tra persone e grandi carnivori sia alle stelle, come conferma Sandri: "A creare il problema non è tanto la presenza degli orsi, quanto il muro contro muro che si è creato e che vede contrapposte le persone che non li vogliono a quelli che ne accettano la presenza. Ma c'è un dato di fatto: ormai ci sono, che piaccia o meno ci sono, e l'unica cosa da fare è provare a coesistere".