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26 Settembre 2025
15:06

Cos’è e a cosa serve il sottopelo del cane: ecco come prendersene cura

Il sottopelo del cane è uno strato di peli più corti e morbidi che isola dall'esterno e protegge da caldo e freddo. Viene cambiato con la muta stagionale e va curato regolarmente, anche se alcune razze ne hanno poco o ne sono del tutto prive.

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Il sottopelo è lo strato inferiore del mantello del cane e ha lo scopo principale di isolare termicamente l’animale

Il mantello del cane va ben oltre il valore estetico che gli attribuiamo ed è soprattutto un sistema complesso che ha lo scopo di proteggere e isolare dall'esterno il nostro amico. Nella maggior parte dei cani la “pelliccia” è infatti formata da due diversi strati. Il primo, quello superficiale, è costituito da peli più lunghi e resistenti che hanno la funzione di difendere dall'acqua e dallo sporco. Sotto di esso, invece, cresce il sottopelo, uno strato di peli più corti, soffici e lanosi che ha una funzione prevalentemente isolate e legata alla termoregolazione.

Il sottopelo è ciò che rende il mantello del cane più o meno caldo, impermeabile o più resistente alle variazioni di temperatura. Non è però uguale in tutte le razze e mentre in alcune è molto fitto e abbondante, come nei Pastori Tedeschi, negli Husky o nei Golden Retriever, in altre è più sottile o quasi assente, come nei Barboni o nei Levrieri. La presenza più o meno fitta del sottopelo dipende soprattutto dall'adattamento a climi diversi e dal ruolo che storicamente alcune razze hanno avuto accanto a noi esseri umani.

Perché il cane ha il sottopelo

Il sottopelo è una sorta di "cuscinetto termico" che isola il corpo del cane dalle temperature estreme, sia quelle fredde che quelle calde. In inverno, infatti, intrappola l'aria e aiuta a conservare il calore corporeo, mentre in estate, se il cane non viene tosato (ci arriviamo tra poco), protegge la pelle dal caldo eccessivo creando una barriera che rallenta l'assorbimento del calore e il surriscaldamento del corpo.

La sua funzione non si limita però alla sola termoregolazione. Questo strato di peli più soffici agisce anche come protezione fisica contro piccoli urti o graffi, contribuisce a difendere la pelle dall'acqua, soprattutto nelle razze selezionate per gli ambienti umidi, come i retriever, e rappresenta un adattamento ambientale che permette di affrontare condizioni climatiche mutevoli. La densità del sottopelo varia infatti con le stagioni e con la muta, diventando più folta in inverno e più rada in estate.

Cosa bisogna fare per curare il sottopelo del cane

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Spazzolare regolarmente il cane aiuta mantenere in salute il pelo e a gestire con meno affanni la muta stagionale

La cura del pelo del cane comincia sempre dalla spazzolatura regolare ed particolarmente importante soprattutto nelle razze che hanno un mantello a due strati. Nei periodi di muta la spazzola diventa perciò strumento  indispensabile sia per aiutare il cane a liberarsi del pelo morto e alleggerire il mantello, sia per gestire meglio la perdita di pelo in casa. I bagni, invece, devono essere meno frequenti e fatti solo quando necessario, utilizzando però sempre detergenti specifici che non impoveriscano il pelo né alterino l'equilibrio naturale della pelle.

Anche l'alimentazione ha un ruolo importante per la salute del mantello. Una dieta equilibrata e ricca di acidi grassi essenziali, come gli Omega-3 e gli Omega-6, contribuisce a mantenere il sottopelo più forte, morbido e sano. Infine, uno dei tasti più dolenti, ovvero la tosatura. Sia che la si faccia per ridurre il pelo in casa che aiutare il cane ad affrontare il cado estivo, non è quasi mai la scelta giusta. Come abbiamo visto il sottopelo lo protegge anche dal caldo e tosandolo esponiamo maggiormente la pelle a bruciature, irritazioni e parassiti.

Il ruolo del sottopelo nella muta stagionale

Come già anticipato, il sottopelo del cane non è qualcosa di statico, ma segue i ritmi naturali delle stagioni. In primavera perdono la fitta lanuggine invernale per alleggerirsi e affrontare il caldo, mentre in autunno invece la ricrescita diventa più intensa per prepararsi al freddo. È questo il processo che tutti conosciamo come muta stagionale. Tuttavia, non tutte le razze affrontano la muta nello stesso modo e molto dipende da dove e come sono state allevate selezionate nel corso dei secoli.

Le cosiddette razze nordiche, per esempio, affrontano una muta molto più intensa. Husky, Malamute e altre cani selezionati per vivere in climi e ambienti molto rigidi, con la muta possono perdere una quantità impressionante di pelo, che inevitabilmente si accumula in casa o in giardino. Altre invece, principalmente quelle "da compagnia", hanno spesso una muta meno intensa, ma talvolta più irregolare e distribuita durante tutto l'anno. La temperatura ambientale più costante, insieme al fotoperiodo (la durata della luce), influenzano molto il processo di muta.

Esistono cani senza sottopelo?

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Alcune razze, come i cosiddetti cani "nudi" e non solo, hanno uno strato di sottopelo meno sviluppato o completamente assente

Non tutti i cani e le razze hanno un sottopelo sviluppato allo stesso modo. Alcune razze, infatti, possiedono un mantello costituito da un solo strato di peli, molto più simile a quello umano.È il caso per esempio dei Barboni, che hanno un mantello riccio che cresce continuamente senza la classica muta stagionale, o dei Levrieri, il cui pelo è raso e sottile. Anche Maltese, Basenji, Yorkshire Terrier, Lagotto Romagnolo e molte altre effettuano una muta impercettibile o del tutto irrilevante.

Naturalmente, ci sono poi le cosiddette razze "senza pelo" o "nude". Cani come il Chinese Crested Dog o il Cane Nudo Messicano, lo xoloitzcuintle, sono quasi del tutto prive di pelo e perciò non hanno questo strato protettivo. In questi casi, la mancanza di sottopelo li rende molto più esposti all'ambiente esterno e alle variazioni di temperatura, per cui questi cani hanno necessariamente bisogno di molte più attenzioni e cura delle altre razze.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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