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"Come un cane che si morde la coda". Cosa evoca nella nostra mente questo modo di dire? Una situazione decisamente spiacevole, un loop dal quale non si riesce ad uscire provocato dal percepire ansia, frustrazione e esprimendo così un grave disagio. Non è un caso se noi umani abbiamo usato questa espressione per descrivere un comportamento che in psicologia umana e anche canina è nell'ambito delle patologie ossessivo-compulsive e che si manifesta con una stereotipia.
Un cane che mette in atto questo comportamento, incredibilmente, però spesso fa sorridere. Ad occhio umano inesperto, può sembrare un gioco ma il tail chasing, ovvero il comportamento che l'animale mette in atto a seguito di un disagio che può avere una base dovuta a un problema fisiologico ma che coinvolge anche e soprattutto la sfera mentale è un soggetto che sta soffrendo. E che può arrivare anche ad autolesionarsi. I cani, come noi del resto e in modo anche più evidente, parlano con il corpo e chiaramente esprimono le loro emozioni attraverso determinati comportamenti che possono arrivare a raccontarci in modo estremo la loro sofferenza nel momento in cui non sono capiti.
Le ragioni per cui un cane si morde la coda sono diverse e vanno analizzate con molta attenzione. Ci sono delle situazioni ‘basiche' che attendono alla sfera dei problemi fisici e che sono relativamente semplici da diagnosticare, consultando un veterinario: un prurito causato da un'infestazione di parassiti, un problema dermatologico, una ferita che non abbiamo notato o invece dei dolori legati a patologie croniche o sopraggiunte come displasia o problemi neurologici che afferiscono alla colonna vertebrale e provocano dolore al coccige o alla coda stessa.
E' proprio dall'indagare gli aspetti fisiologici che bisogna sempre partire: escludere ogni causa fisica è il primo passo fondamentale, perché il dolore può portare il cane a mettere in atto il comportamento ripetitivo e arrivare dal rincorrere al mordere la coda e procurarsi lesioni molto serie che, a volte, vengono riscontrate anche sui fianchi o sulle zampe come ‘re direzione' del morso.
Lì dove però non vengono riscontrate patologie fisiche – attraverso anche approfondimenti diagnostici come radiografie, tac e risonanza magnetica – è il vissuto emotivo del cane che bisogna andare a leggere. Un cane può arrivare a mordersi la coda per noia, solitudine, mancanza di appagamento delle sue motivazioni: tutti elementi che provocano stress e ansia. Quel movimento costante e irrefrenabile è l‘espressione di un dolore dell'anima che non lascia spazio ad altro, una via d'uscita patologica a ciò che non si riesce a sopportare più. Si tratta, in ogni caso, di un comportamento ossessivo-compulsivo che rappresenta una sofferenza profonda che si è strutturata attraverso una coazione a ripetere che non lascia spazio ad altro.
C'è un altro aspetto importante che va conosciuto rispetto a patologie fisiche e comportamentali come questa, ovvero la predisposizione a mettere in atto questo comportamento da parte di determinate razze. Su Kodami abbiamo parlato del caso di Hiro, un Pastore Tedesco abbandonato in un rifugio proprio per questo motivo e che si rincorreva la coda per gran parte delle sue giornate. Questa razza è tra quelle in cui è stato riscontrato frequentemente questa forma di "Canine Compulsive Disorder" (CCD). Vengono spesso riportati casi anche di soggetti appartenenti ad altre razze come Cavalier King, Bull Terrier, Staffordshire Bull Terrier e Doberman.
Hiro, ad esempio, è arrivato a procurarsi gravissime lesioni alla coda, sintomo di un disagio profondo che ha richiesto un percorso riabilitativo specifico. Ora sta bene, è ancora al rifugio "L'emozione non ha voce" a Napoli dove ha trovato una sua dimensione serena e chissà che un giorno non arrivi la persona giusta per lui.
Capire perché il cane si morde la coda, dunque, richiede esperienza e professionalità e sicuramente è necessario, qualora vi troviate in una situazione del genere, rivolgervi a un veterinario esperto in comportamento e seguire un percorso di riabilitazione con un istruttore cinofilo.
Perché il cane si morde la coda?
Come ha scritto Laura Arena, veterinaria esperta in benessere su Kodami "il tail chasing esprime il comportamento ripetitivo messo in atto da un animale che gira insistentemente su se stesso nel tentativo di mordere o appunto inseguire la propria coda. Questo comportamento nella sua diagnosi è classificato come comportamento compulsivo, e può essere anche in parte correlato a condizioni di salute fisica, come dermatiti o sacculiti (infiammazione delle ghiandole anali), o esserne completamente svincolato, esprimendo così un disagio prettamente emozionale".
I motivi dunque, come accennavamo, sono diversi e afferiscono sia a problemi fisici che correlati allo stato emotivo. Questo secondo aspetto, in particolare, spesso viene preso sotto gamba ovvero si crede che quando un cane mette in atto il comportamento di inseguire la coda ‘non ci sia niente da fare perché fisicamente in fondo sta bene'.
Ma è nella relazione che vanno trovati i motivi, o meglio nell'assenza di quest'ultima. Il cane è un individuo dotato di emozioni e accade spesso che le persone compiano degli errori involontari, come dimostra uno studio proprio sulla percezione da parte dei pet mate di questo tipo di situazioni nelle famiglie. "A volte i cani con problemi comportamentali rappresentano un costo importante per le persone – ha spiegato la veterinaria esperta in comportamento Ludovica Pierantoni su Kodami – Situazioni come questa creano dei disagi enormi, toccano le dimensioni che oggi conosciamo della relazione tra cane e umani di riferimento e cioè le interazioni, l'aspetto emotivo, affettivo e dunque il costo percepito aumenta. Purtroppo il problema comportamentale può portare alcune persone a delle scelte estreme, come quella della cessione dell'animale".
Parassiti
Il prurito causato dalla presenza di parassiti come pulci o zecche quando vi è una infestazione importante può essere insopportabile per il cane. Quando non riesce a grattarsi in altro modo, cerca di mordere la zona colpita e la coda è un target facile da raggiungere. L'infestazione, dunque, può essere localizzata anche sul dorso, per fare un esempio, ma l'animale arriva a pinzarsi l'appendice posteriore nella speranza di alleviare il dolore patito per la presenza dei parassiti.
Problemi dermatologici
Il fastidio può essere dovuto anche a causa di dermatiti, allergie alimentari o ambientali, oppure infezioni fungine. Queste condizioni possono essere croniche e spesso passano inosservate fino a quando il cane non inizia a leccarsi o mordersi con insistenza.
Dolore localizzato o neuropatie
Alcuni cani si mordono la coda per cercare di controllare un dolore che proviene dalla colonna vertebrale, dall’ano o da organi interni. In alcuni casi si tratta di dolore riflesso o di neuropatie: disfunzioni a livello del sistema nervoso che alterano la percezione corporea e inducono comportamenti ripetitivi.
Isolamento e assenza di relazione
I cani hanno bisogno di vivere una vita appagante. Quando la relazione è inesistente e il contesto privo di alcuno stimolo, Fido si deprime, semplicemente. In tanti pensano ancora che il cane sia una sorta di macchina e che, ad esempio, basti avere un grande giardino in cui vive che allora è felice. Un cane isolato dalla famiglia, pure se ha uno spazio verde a sua disposizione, facilmente mette in atto comportamenti stereotipati, trasformando l'assenza di contatto e condivisione in patologie comportamentali.
Stress, ansia, disagio emotivo
Rincorrersi la coda, come del resto inseguire le ombre o mordersi gli arti, è la manifestazione di uno stato di stress costante, di un'ansia generalizzata e dunque di disagi emotivi che vanno indagati con un veterinario esperto in comportamento. Alcuni soggetti manifestano sintomi anche a livello gastrointestinale, con iperattività e anche vocalizzazioni: siamo sempre nell'ambito delle patologie comportamentali che per essere risolte necessitano di un lavoro multidisciplinare che viene fatto con il supporto di un istruttore cinofilo che avrà bisogno del coinvolgimento di tutta la sistemica familiare per arrivare a una riabilitazione dell'individuo le cui motivazioni sono dovute a carenze indotte dal contesto e dall'assenza di una relazione adeguata alle sue necessità.
Quando preoccuparsi se il cane si morde la coda e cosa fare
Bisogna preoccuparsi sempre quando il cane si morde la coda con insistenza e il comportamento aumenta visibilmente nel tempo. Sì: è così e dovrebbe essere abbastanza evidente in base alle cose che abbiamo precedentemente sottolineato ma allo stesso tempo non bisogna dimenticarsi che alcuni soggetti lo fanno come espressione di gioia, ad esempio quando sanno che stanno per uscire o quando la persona di riferimento rientra a casa. Insomma, bisogna rispondere principalmente a una domanda: quanto conosciamo il nostro cane?
Se il comportamento è ripetitivo, insistente o causa lesioni, è importante fermarsi e indagare. I segnali che possono aiutarvi a capire quanto si sta aggravando la situazione sono diversi e il principale è quello della ricorrenza dell'evento e della ripetitività senza soluzione di continuità. Poi, come dicevamo, verificate subito se ci sono lesioni, ferite o perdita di pelo nella zona posteriore del corpo e non solo specificamente sulla coda. Altro elemento importante è capire lo stato d'animo di Fido: vocalizza manifestando ansia, stress o anche irritabilità? Ancora: quando lo fa, perde il contatto con la realtà? In questi casi, è importante dare il giusto peso a questo comportamento, non ridurre tutto a ‘si sta divertendo' e appunto minimizzare quello che già è esitato in una forma di stereotipia.
Attenzione, purtroppo c'è chi dal ridere passa al punire anche solo alzando la voce ma questo atteggiamento da parte nostra, lì dove viene poi messo in atto senza sapere manco perché il cane è in quelle condizioni, non fa che peggiorare le cose e far sentire emotivamente Fido ancora più vessato. La cosa migliore, qualora abbiate riscontrato anche solo uno di questi esempi, è rivolgersi subito a un istruttore cinofilo o a un veterinario esperto in comportamento.